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Cronaca Redazione 05 marzo 2014 23:58 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Uomo di 87 anni intrappolato in casa da una impresa edile, che gli ha letteralmente chiuso il viale d'accesso all'abitazione con una grossa recinzione metallica per dei lavori .
MARIGLIANO - Gli hanno recintato la strada d’accesso all’abitazione, intrappolandolo in casa insieme al proprio badante. E’ la vicenda assurda capitata ad un 87enne di Marigliano, disabile, a cui è stato letteralmente sbarrato il passaggio per uscire dalla propria casa, rendendo persino impossibile l’arrivo dei mezzi di soccorso di cui ha frequentemente bisogno a causa dei suoi problemi di salute.
A chiuderlo in casa è stata una impresa edile con sede in via Trento, che ha iniziato i lavori di sbancamento in un cantiere edilizio in via Settembrini, dove appunto abita l’anziano, istallando una grossa recinzione che ha praticamente interdetto il passaggio alla proprietà dell’87enne Angelo Esposito. Il badante dell’anziano è rimasto sbigottito e ha immediatamente avvertito il figlio dell’uomo mettendolo al corrente della situazione.
Intanto è scattata la denuncia all’ufficio tecnico. Sul posto sono giunti i Vigili Urbani, i quali hanno costatato non solo l’illecito commesso ai danni dell’anziano rimasto prigioniero in casa, ma anche che le opere eseguite erano state realizzate non conforme al permesso. La società, infatti, aveva presentato una Scia, ma era stata diffidata dal Comune in data 26 febbraio a non eseguire i lavori. Nonostante il diniego, però, il cantiere è stato aperto e come se non bastasse è stato chiuso in casa anche l’anziano.
Nel frattempo l’ufficio tecnico ha emesso un’ordinanza intimando ad horas l’apertura della strada e la sospensione dei lavori. Allertata anche la Procura. Sul caso è intervenuto anche Antonio D’Amore di Libera che sul proprio profilo facebook usa parole di fuoco:”Un disabile non può morire di crepacuore accerchiato dalla delinquenza e dalla camorra. Imprigionato in casa da una speculazione edilizia”. Un caso simile in città si era verificato anche il 21 dicembre sulle vie dello shopping quando fu abbattuto il palazzo della Commenda.
La ditta, infatti, lo demolì chiudendo senza autorizzazione la pubblica strada e addirittura provocando un guasto elettrico, che fece restare per l’intera giornata gli abitanti del posto e numerosi commercianti del centralissimo corso Umberto senza corrente. Oramai in città il cemento va avanti con tracotanza noncurante delle leggi e della stessa storia. Numerosi i palazzi storici che sono stati abbattuti in questi anni nell’indifferenza generale.
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