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Cronaca Redazione 09 giugno 2014 23:54 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Accorata lettera dell’avv. Rosa Bonavolontà ancora scossa per l’incidente, che il giorno 4 giugno ha coinvolto la sua Lancia Musa, nell’incrocio tra Via Libertà e Via Ambasciatore la Montagna, facendole rivivere la tragedia della perdita del suo Francesco Pio nel terribile incidente stradale del 13 ottobre del 2007 in via Somma.
Alessandra Calabria
Cari lettori, chi vi scrive è l’Avv. Rosa Bonavolontà, mamma del piccolo Francesco Pio Cucciniello, bimbo di solo 10 mesi rimasto ucciso in un terribile incidente stradale avvenuto il 13/10/2007 in Marigliano alla via Somma n.44, sotto il portone di casa. Sarebbero bastati solo pochi secondi per varcare il portone di casa e io, mio figlio e la mia famiglia saremmo rimasti illesi.
Invece no … Francesco Pio è morto e la mia famiglia, la mia vita, è stata distrutta. Chi ha provocato l’incidente è un ragazzo che in stato di ebbrezza, percorreva la suddetta strada ad elevata velocità.
Vi chiederete cosa mi ha spinto a scrivere dopo sette anni questa brutta storia. E bene, è stata un'altra terribile esperienza che mi ha fatto rivivere quel terribile incubo.
Il 04 giugno verso le 13.30 mi trovavo a Marigliano e alla via A. Montagna a casa dei miei genitori. Ero da poco andata a prendere i miei figli a scuola e avevo appena parcheggiato in via Libertà quando, appena giunti nell’appartamento ho sentito un terribile schianto. In pochi secondi sono scesa e ho visto una scena orrenda: un furgone della ditta “Bartolini” si era ribaltato cadendo sulla mia auto e schiantando tutto il portellone posteriore. Profondo terrore e paura mi hanno assalito pensando che solo pochi minuti prima lì, seduti dietro nella mia auto c’erano i miei figli …
Tutto questo perché è accaduto? E’ da attribuire alla “Fatalità”, ? NO! Questa è irresponsabilità e mancanza di rispetto nei confronti altrui. Chi ha provocato quell’incidente ha violato le elementari regole del codice della strada! In quell’incrocio ci sono segnali di STOP verticali e orizzontali, e tutti, dico tutti, sanno che quando ti approssimi ad un incrocio è d’obbligo rallentare e concedere le dovute precedenze.
Idem nell’incidente del 2007. Tutti sanno che in stato di ebbrezza è Illegale mettersi alla giuda e che il massimo limite di velocità concesso dalla legge in un centro abitato è di 30 km orari. Regole elementari che non vengono rispettate. Il ragazzo che si è schiantato nella mia auto con a bordo TUTTA la mia famiglia, lo ha fatto a una velocità superiore ai 100 km orari, sull’asfalto infatti erano evidenti i segni di frenate. A comprova, le perizie tecniche e medico-legali dei periti nominati dal P.M. di Nola.
Il mio Appello, di Madre a cui è stata “strappata”parte della Sua Vita, di Donna, e soprattutto di Cittadina va ai nostri futuri politici, quelli che da lunedì 9 giugno varcheranno la soglia di quella che è la Casa Comunale, la Casa di tutti Noi cittadini. La mia preghiera è che facciano veramente qualcosa, rendendo più sicure le nostre strade e varando norme che servano da deterrente a chi si mette alla guida.
Vorrei che i politici non giocassero con il dolore delle persone, millantando conoscenze scientifiche non possedute, ma che esercitassero il loro ruolo di legiferare, proponendo leggi a tutela e a salva guardia della VITA dei cittadini che amministrano.
Le persone non sono oggetti da utilizzare a piacimento ma sono esseri umani ai quali bisogna dare RISPETTO, non COMPASSIONE. Sempre, in ogni circostanza. Non c’è campagna elettorale o interesse spicciolo che possa far derogare i politici da questa verità.
Meno parole a vanvera e maggiore serietà nello svolgere il ruolo per il quale hanno ottenuto consensi da noi cittadini.
Cosa chiedo? GIUSTIZIA è il mio forte grido. Tutti mi direte: “tanto Francesco Pio non torna!”. E Purtroppo io, questo lo so. Ma quello che vorrei, è che nessuna famiglia possa rivivere il mio sconfinato dolore.
Rosa Bonavolontà
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