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Cronaca Carla De Felice 07 novembre 2014 13:02 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Una rete di sindaci di 26 comuni ha chiesto l’incontro al governo per ripristinare le competenze dei comuni sul servizio idrico. Giubilo tra i comitati
Sono bel 26 i comuni che hanno aderito alla Rete dei Comuni per l’Acqua pubblica dell’ATO 3 Sarnese – Vesuviano e che nella giornata del 5 novembre hanno richiesto un incontro con la presidenza Consiglio ed ai Ministeri dell’Ambiente e delle Regioni per ottenere la restituzione delle competenze in materia di acqua.
I Comuni che hanno sottoscritto sono: Angri , Bracigliano , Casalnuovo, Castellamare, Cercola , Gragnano , Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Castel San Giorgio, Fisciano, Lettere, Roccapiemonte, Sarno, Striano, Pagani, Poggiomarino, Pompei, Portici, Roccarainola, Sant’Antonio Abate, S. Giorgio a Cremano, Saviano, Scafati , Scisciano, Siano, S.Maria La Carità.
Il tema delle competenze dell’acqua per i comuni è tuttora particolarmente scottante: dal 1 gennaio 2013 si attente l’emanazione della Legge Regionale che istituisca i nuovi enti territoriali di governo del Servizio Idrico Integrato e al contrario, a distanza di quasi 2 anni, di questa legge non c’è traccia causando gravi disservizi e cattiva gestione dei servizi idrici.
Perciò gli amministratori locali hanno sottoscritto direttamente al Governo per invitarlo ad esercitare i propri poteri sostitutivi e approvare una normativa che individui gli enti territoriali di governo del servizio e restituisca le competenze, in materia di acqua, ai Comuni.
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