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Cronaca Redazione 24 gennaio 2015 23:47 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Al via lo sgombero degli immobili pubblici occupati abusivamente. Per ordine del commissario prefettizio, Massimo De Stefano, due cittadini, entrambi residenti a Marigliano, saranno costretti a lasciare libero il fabbricato comunale occupato.
L’occupazione abusiva era emersa in seguito ad un incendio sprigionatosi all’interno della struttura e domato dopo varie ore dai Vigili del Fuoco di Nola. Lo storico caseggiato, che faceva parte del borgo di Pontecitra, secondo alcune progettualità mai decollate, doveva essere trasformato in un centro polivalente per attività sociali e culturali tra cui anche il teatro.
Il suo restauro è finito più volte nei piani triennali delle opera pubbliche ma di fatto è restato solo sulla carta e nel frattempo l'illegalità l'ha fatta da padrone. Il tutto in un luogo della città che ha bisogno di spazi controllati di socializzazione, dove si possano condividere esperienze altamente educative e formative.
L’occupazione abusiva, nonostante fosse nota a tutti, però, era sconosciuta al palazzo di città. Ma la relazione dei vigili del fuoco giunta sul tavolo del commissario ha fatto scattare lo stato di allerta insospettendo non poco il viceprefetto De Stefano.
Casale D’Alessandro passato nei beni di proprietà comunale negli anni ’80 proprio quando furono gettate le fondamenta per la costruzione del popoloso rione in origine era una villa di campagna di nobili di varie famiglie aristocratiche tra cui i Marra, i D’Alessandro e i Manzi.
Una tenuta che poteva essere il fiore all’occhiello di questa periferia che con grande fatica conserva ancora qualche palpito di antica memoria. Una memoria che adesso il commissario sta cercando di tutelare puntando soprattutto sulla legalità.
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