Cronaca
Vincenzo Esposito
28 febbraio 2015 23:03
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Festa dei Gigli, Apolito: "Il dialogo al centro del progetto"
Presentato il nuovo direttore artistico. In basso le foto
NOLA – Inizia con una nota amara la presentazione del nuovo direttore artistico per la Festa dei Gigli; partecipazione che, almeno in termini di numeri, si attendeva molto più cospicua per quello che si annuncia primo passo non solo verso il prossimo giugno nolano, ma in un percorso di crescita che dovrebbe vedere alla cabina di regia il prof. Paolo Apolito per i prossimi due anni (assente anche l’amministrazione comunale bruniana, fatta eccezione per il primo cittadino Geremia Biancardi).
Proprio su quanto accaduto l’apertura del Pres. Fondazione Festa dei Gigli, Soprano –“C’è stato sicuramente un problema di comunicazione – prima di dedicarsi alla presentazione del nuovo art-director – profondo conoscitore delle feste popolari, gli attende un lavoro complesso che sono sicuro sarà in grado di gestire così come sarà sicuramente in grado di dare nuova linfa alla nostra festa. Un lavoro volto a creare una base di sviluppo, anche economico, che coinvolga la città per tutto l’anno e non solo per una settimana. Un lavoro che, forte del sigillo Unesco, ci proietti verso il carattere d’internazionalità che perseguiamo”.
Passi in avanti sono stati fatti, e si stanno facendo, secondo Soprano attraverso una maggior attenzione per l’accoglienza, la partecipazione della città (così come nel caso della scelta di alcune foto per il manifesto 2015, affidate ad un contest web. Circa 20mila contatti pervenuti), lavoro verso l’Expo e Matera Capitale europea della cultura.
Parole a cui hanno fatto eco quelle del primo cittadino Geremia Biancardi –“abbiamo acquisito con la Rete importanti contatti e prospettive; dopo l’istituzione del tavolo permanente presso il Mibac e i primi fondi (per i quali l’idea è che siano utilizzati dalla Rete delle Grandi Macchine a Spalla per la promozione) oggi la possibilità, a cui stiamo lavorando, di portare i Gigli a Matera. Un asse portante della nostra cultura che può essere base da cui partire per una trasmissione più ampia, da estendere ad esempio alla conoscenza di Giordano Bruno”.
“Fattore fondamentale – sottolinea Biancardi – tutelare la nostra Festa, ancora vittima di confusione, come testimoniato dagli accadimenti di qualche mese fa, con altre manifestazioni. Abbiamo fatto un percorso virtuoso, ci siamo legittimati, oggi è importante difendere il nostro riconoscimento”.
Disponibile al confronto e poco preoccupato (almeno in apparenza) Paolo Apolito il cui discorso ruota essenzialmente attorno ad un punto fondamentale: la condivisione –“ogni comunità presenta delle forze interne che si scontrano, dialogano. Questo non è motivo valido per cui una tradizione possa essere abbandonata alla rassegnazione. La mia volontà è quella di incontrare tutti gli operatori della Festa, da chi partecipa in prima persona a chi la guarda da spettatore; discutere sulle problematiche ed arrivare eventualmente ad una soluzione condivisa”
“Tutto ciò – continua Apolito – rispettando degli standard qualitativi e d’intelligenza che il riconoscimento Unesco impone. Nola è una città che ha qualcosa da dire, la cui tradizione ha pochi eguali in Europa; bisogna lavorare in questa direzione, ponendo al cento del progetto il dialogo, creando i presupposti per una vetrina che si ripercuota positivamente sull’intera annata”.
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