Cronaca
Redazione
22 aprile 2015 12:13
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Marigliano, senza stipendio da 32 mesi minaccia di darsi fuoco lavoratore sito ecoballe
MARIGLIANO - Senza stipendio da quasi tre anni, sale sul sito di stoccaggio di ecoballe di Boscofangone e si cosparge di alcol denaturato minacciando di darsi fuoco. Si rischia la tragedia. E' disperato, Salvatore Bottiglieri, 48 anni, separato e padre di 4 figli, che è diventato in queste ore l'emblema dello sconforto e del disagio che investe i 2700 addetti del consorzio regionale di bacino che non percepiscono nessun salario da 32 mesi. "Non scendo da qui. Preferisco morire bruciato piuttosto che vedermi morire ogni giorno. Ci hanno privato della dignità. Vorrei vedere loro senza soldi".
In cima alle montagne di rifiuti dove basta una piccola scintilla per trasformarlo in una torcia umana, Salvatore grida il suo dolore. Giù i colleghi di lavoro e il responsabile del sito di stoccaggio che cercano di farlo scendere. Arrivano anche i carabinieri. E' tanta la paura e la tensione degli operai che come Salvatore stanno continuando a garantire il servizio gratuitamente. La speranza trasformatasi in disperazione era che prima o poi qualcuno provvedesse a liquidargli gli stipendi. Intanto la protesta si estende a macchia d'olio. Ad Acerra gli altri addetti del consorzio di bacino hanno piazzato una tenda davanti al castello baronale e protesteranno ad oltranza giorno e notte. Chiedono vicinanza i lavoratori. "Non lasciateci soli", è l'appello di Pasquale Napolitano.
Lo stesso appello lo lancia anche un altro lavoratore del bacino, Giuseppe Devastato, che da anni denuncia la situazione di precarietà. Migliaia di lavoratori sono impossibilitati a svolgere una vita normale perché quando non si può contare su uno stipendio a fine mese tutto diventa difficile se non impossibile. "E' come se ci avessero tolto l'aria per respirare", dice Giuseppe. Una situazione veramente assurda che finora è stata trattata con indifferenza. Sul posto giunge Francesco Capasso, leader di Marigliano del M5S che ha allertato tutti i parlamentari compreso il vicepresidente della camera dei deputati Luigi Di Maio che già oltre un anno fa sollevò l'attenzione sul problema portando la propria solidarietà ai lavoratori. Dalla regione avevano anche promesse un interessamento, ma poi tutto è rimasto lettera morta.
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