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Cronaca Redazione 14 settembre 2015 14:03 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
NOLA - Maresciallo della Guardia di Finanza, piazzollese, uomo dal grande cuore; più noto altrove che in terra propria. Al pari di Perlasca e Palatucci, salvò centinaia di ebrei e perseguitati dalla bramosia omicida dei nazi-fascisti. Medaglia d’Oro al Merito Civile ma, senza un cippo che ne ricordi il nome la figura e l’operato.
Il Circolo Patriottico, Ten. Vittorio Narni Mancinelli di Saviano, retto dal Colonnello dei Bersaglieri Enrico Amorino già noto nell’Agro nolano per i suoi continui interventi a favore degli ex Combattenti, delle Vittime del dovere e per tutti quei Caduti spinti dall’osare per una giusta causa, a sprone di un concreto intervento a favore del nostro meraviglioso Sottufficiale, ha rivolto una richiesta alle Autorità comunali nolane affinchè vi sia un concreto intervento a favore di Luigi Cortile il “Buon Doganiere”, come lo definirono le cronache dell’epoca.
Infatti, questo nostro nobile ed amabile Sottufficiale della Guardia di Finanza, preposto alla salvaguardia della frontiera italo-svizzera, li ove il rigore nazi-fascista non consentiva il transito ai perseguitati, ai patrioti ed agli ebrei, eludendo ordini e regolamenti favorì l’espatrio clandestino dei succitati perseguitati dal territorio italiano a quello elvetico. Migliaia furono gli espatri clandestini cui il “Buon Doganiere” non pose occhio né orecchio. I benpensanti lo chiamarono “l’Angelo della frontiera”.
Perché non intitolargli una Via, una Piazza, uno slargo? Il Maresciallo Cortile, uomo di sangue latino, animato da altissimo spirito altruistico ed italiano verace, scoperto dai nazi-fascisti, mentre si prodigava per far transitare in Svizzera una ennesima famiglia ebrea, venne arrestato dalle S.S. e deportato in campo di stermino tedesco ove, afflitto da grave male, la notte del 09 gen. 1945 decedeva.
Non fu un politico, non fu un atleta, non fu un arringatore di folle. Un semplice funzionario di dogana che, al momento opportuno, ascoltò la voce del suo grande cuore.
Qui sta a noi tributargli la giusta ricompensa.
Col. Enrico Amorino
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