Cronaca
Redazione
29 ottobre 2015 14:34
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Casavatore, omicidio Cimminiello: arrestati mandanti ed esecutori
CASAVATORE – Fu ucciso il 2 febbraio 2010 Gianluca Cimminiello, tatuatore di Casavatore che, come emerso dalle indagini, risulta estraneo ad ambienti criminali. Tre le ordinanze di custodia cautelare, su richiesta della DDA partenopea, eseguite dai Carabinieri di Castello di Cisterna che hanno partecipato alle indagini:
destinatari sono Abete Arcangelo e Aprea Raffaele, già condannati per essere stati i promotori dell’organizzazione camorristica del gruppo “Abete-Notturno-Aprea”, sottogruppo del “cartello scissionista” di Secondigliano. Il primo quale mandante ed il secondo come esecutore materiale dell’omicidio.
L’ordinanza cautelare ha avuto come destinatario anche Vincenzo Russo, già condannato in primo e secondo grado per tale omicidio alla pena dell’ergastolo (attualmente libero per decorrenza dei termini, avendo la Corte di Cassazione annullato la Sentenza D’Appello e rinviato il processo al giudice di II grado per una nuova decisione – in quanto ritenuto affiliato al clan camorristico).
La vicenda ebbe risonante eco per i motivi che avevano portato all’omicidio: nei confronti di Cimminiello era stata decretata da parte del clan una sentenza di condanna a morte, in quanto colpevole di aver avuto un diverbio con il cognato del capo clan degli “scissionisti” Pagano Cesare, identificato in Noviello Vincenzo.
Una foto in compagnia del calciatore Lavezzi, pubblicata sul web, a scatenare la gelosia di un tatuatore concorrente, Donniacuo. Quest’ultimo si sarebbe rivolto a soggetti contigui al clan “Amato-Pagano”, con conseguente spedizione punitiva ai danni di Cimminiello. “Visita” che era finita male per gli esecutori, complice la prestanza fisica e l’abilità nelle arti marziali dello stesso Cimminiello: tra i suoi aggressori il succitato Noviello, duramente percosso all’interno dell’esercizio commerciale.
Inutili i successivi tentativi di “mediazione” (intercessione di Russo Salvatore, amico di Cimminiello, presso soggetti appartenenti a Notturno Enzo, diretto referente dei Pagano). Dopo pochi giorni il tatuatore veniva freddato con due proiettili esplodi da un’arma di grosso calibro.
Grazie alle dichiarazioni di Vezzi Anna, fidanzata della vittima, presente al momento dell’omicidio è stato possibile ricostruire le fasi precedenti alla vicenda fino al momento della morte. L’esito positivo dell’individuazione fotografica ha permesso di chiudere il quadro.
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