24/04/2024
(189 utenti online)
Cronaca Redazione 26 febbraio 2016 23:33 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Riceviamo e pubblichiamo
MARIGLIANO - Voglio raccontarVi una, delle mie tante esperienze negative fatta in questi giorni, nella ricerca disperata di un lavoro per me e mio marito. Giorni fa, mi sono recata insieme a mio marito, dal parroco di una delle parrocchie del nostro Comune per poter cercare una soluzione ai nostri problemi, nascenti tutti dalla mancanza di lavoro; dunque,abbiamo bussato al campanello dell’ufficio parrocchiale, ha aperto la porta un giovane ragazzo che ci ha fatto entrare ed accomodare nella saletta d’attesa, dopo pochissimi istanti il parroco, dopo aver salutato la persona con cui stava già parlando, è venuto verso noi e ci ha accolti dicendo:”Buongiorno, se dovete dirmi qualcosa di sbrigativo, dite pure, altrimenti ci vediamo un altro giorno perché ho un impegno immediato”.
Da premettere che il parroco ci conosce benissimo, non siamo per lui dei perfetti sconosciuti, e fino ad ora c’è stato davvero grande stima, ma da oggi al sostantivo “stima” metterò un punto interrogativo. Ritornando al discorso dell’incontro, Vi dico, che subito dopo quelle poche e fredde parole che il parroco ha rivolto a noi, la nostra richiesta è stata quella di un interessamento da parte sua a trovare qualche lavoretto per noi, di tutta risposta il parroco ci ha liquidati subito dicendoci:” Avete sbagliato portone, anzi se voi sapete qualcosa riguardante lavoro lo dite voi a me”, noi a questo punto gli abbiamo anche stretto la mano nel salutarlo, e me ne pento davvero tanto, perché la mano si stringe oltre che per un segno di educazione e di rispetto, anche come segno di accoglienza e di fraternità.
Apprezzo tanto la sincerità nel dire di non poter fare nulla per noi, ma ne accuso i modi di esprimere ciò. Io, in quel momento avrei voluto piangere, ma ho imparato molto bene a versare le lacrime dentro e ad ingoiarle, perché se soltanto una delle mie lacrime uscisse fuori non ci sarebbe nessun prossimo ad asciugarla. Papa Francesco ha dichiarato che questo è l’anno della Misericordia ed in molte parrocchie sono state aperte le Porte Sante, dove i fedeli varcandone la soglia con fede si redimono dai propri peccati.
E’ vero i peccati che l’intera umanità compie sono tanti e gravi, ma credo che anche chiudere simbolicamente la porta ad un dialogo di aiuto, di conforto e di coraggio da parte di un sacerdote nei confronti di chi per dignità non si incatena ad un palo per l’estrema disperazione, ma chiede ancora con gentilezza, rispetto ed umiltà aiuto, sia un grande peccato. Madre Teresa di Calcutta diceva.” Al mondo ci sono molte persone che muoiono per mancanza di cibo, ma molte altre muoiono per mancanza di amore”. Il 2016 : Anno della Misericordia, ma è davvero così?
Lettera firmata
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti