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Cronaca Vincenzo Esposito 27 febbraio 2016 23:31 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
MARIGLIANO – “Non si faccia la fine del basolato”. Erano state queste le parole della consigliera d'opposizione, Filomena Iovine, in merito ai lavori delle fogne in località Miuli. Una questione di carattere tecnico, che riguardava il “modo” e i materiali utilizzati.
Un dibattito che resta aperto e che si arricchisce di un nuovo intervento di Filomena Iovine. Sotto la lente d’ingrandimento, questa volta, ci sono i finanziamenti legati alla realizzazione dell’opera.
"Fogne di Miuli. Attese da decenni, finanziate con ingenti somme, oltre 5 milioni di euro, divise in tre lotti. Due lotti sono in appalto, uno si perde il finanziamento. Cosa succederà? Il terzo lotto non finanziato influirà sul collaudo della fogna già appaltata?
I cittadini di Marigliano vedranno la possibilità di avere le fogne e di risolvere il problema degli allagamenti? O stiamo solo consumando risorse economiche? I lavori, effettuati da ditte subappaltatrici senza alcun controllo non hanno rispettato le più elementari regole della buona esecuzione.
I tubi hanno la stessa sezione da monte a valle. Ma siamo certi che sono stati proporzionati bene? O le acque luride invaderanno l'alveo? Denunciati ... nessuna risposta. Espressi dubbi .. nessuna risposta. Chiesti chiarimenti in commissione consiliare trasparenza, l'ingegnere comunale non si presenta".
Una critica la consigliere Iovine la riserva anche ai temi da discutere in Consiglio Comunale: " L’assessore competente, invece, anch'egli tecnico, che dovrebbe preoccuparsi quanto me di quello che potrebbe diventare un grande disastro peggio del basolato, ci chiama in Consiglio Comunale per approvare un regolamento sul decoro urbano teso a multare chi imbratta muri e serrande... di cui sinceramente, nella scala delle priorità, non sentivamo alcun bisogno”.
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