Napoli, maxi operazione anti-droga: arresti e sequestro da 20 milioni
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NAPOLI – I Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e Nucleo Operativo di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Napoli (X ufficio G.i.p.) su richiesta della Dda partenopea, nei confronti di 33 persone, ritenute responsabili, in concorso, di aver costituito un’associazione transazionale armata finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dalle finalità mafiose.
Nel medesimo contesto, lo S.I.C.O. e il G.I.C.O., del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli, ed il Nucleo di Polizia Tributaria di Pisa della GdF, hanno eseguito, all’esito di complesse indagini patrimoniali, numerosi sequestri di beni per un valore complessivo di 20 milioni di euro.
Il provvedimento scaturisce da indagini avviate, nel 2011, dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, con il coordinamento della Dda partenopea, finalizzata all’individuazione dei canali di approvvigionamento di stupefacenti e rifornimento delle relative “piazze di spaccio” sotto il controllo del clan Contini, operante nei quartieri napoletani del Vasto, Arenaccia, San Giovaniello, Buvero di Sant’Antonio e Ponti Rossi.
Nell’ambito del fondamentale contributo informativo realizzato dalla D.C.S.A., per quanto riguarda le relazioni criminali tra clan camorristici napoletani e consorterie straniere, le indagini svolte dai Carabinieri hanno permesso di documentare:
l’esistenza di un’associazione strutturata ed armata finalizzata al traffico di stupefacenti, facente capo a figure criminali espressioni eminenti e strettamente collegate al clan Contini, la cui operatività è stata anche dimostrata dall’arresto di Gennaro Pelliccio, nel 2013, perché in possesso di 4 kg di cocaina direttamente riconducibili a Ettore Bosti.
Riscontrato inoltre: il coinvolgimento del sodalizio in importazione di 15kg di marijuana e cocaina dall’Olanda per un valore di 15mila euro; l’avvio di un canale di fornitura nella città di Vasto (CH); il controllo da parte del clan del fiorente mercato della “amnesia” ( a tal proposito, rispetto all’assunzione di questo forte stupefacente, sono stati registrati in città malori importanti per diversi giovani); controllo delle piazze di spaccio nei succitati quartieri da parte del gruppo diretto da Antonio Aieta, e dai sottogruppi diretti da Ettore Bosti e Vincenzo Tolomelli; l’esistenza di una cassa comune in cui confluivano i proventi dell’attività; i canali di comunicazione sull’asse Colombia-Spagna-Italia.
Sul fronte patrimoniale è stata accertata l’esistenza di un patrimonio complessivo riconducibile ai soggetti. 20 milioni il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro, tra cui figurano: quote societarie, imbarcazione di lusso; struttura agrituristica; 30 immobili tra terreni e fabbricati; oltre 50 veicoli; oltre 350 posizioni e/o rapporti bancari e finanziari.
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