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Cronaca Redazione 23 aprile 2016 10:07 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Marigliano perde uno dei suoi più importanti uomini di cultura contemporanei. Addio a Guido Galdi. Se n’è andato in punta di piedi giovedì sera, il cavaliere Galdi. Senza clamori, nel silenzio, con l’umiltà e la signorilità che lo contraddistinguevano.
Maresciallo dell’aereonautica in pensione, Guido Galdi era conosciuto in Campania soprattutto per i suoi studi e i numerosi saggi di carattere storico, archivistico e araldico. Prima di essere però un ricercatore e uno scrittore di Storia e di Storie, Galdi era un vero e proprio divoratore instancabile di libri e riviste. Aveva 79 anni e un sapere sconfinato. Le sue conoscenze spaziavano da una disciplina all’altra: dall’araldica alla botanica, dalla politica americana - che leggeva rigorosamente attraverso fonti in lingua inglese - alla fotografia, dagli insetti alla filosofia di Giordano Bruno.
Ma era soprattutto l’amore per le radici, per la storia e la cultura del territorio ad accendere il suo sguardo curioso e a incanalarlo nella ricerca incessante di testi storici d’interesse locale, che acquistava sui mercati antiquari di mezza Europa. La sua ricchissima biblioteca è stata, fin a qualche mese fa, una tappa obbligata per gli studiosi e ricercatori del territorio ma anche di centinaia di giovani universitari a caccia di materiali per le loro tesi.
Come volontario aveva collaborato alla sistemazione dell’archivio storico diocesano di Nola, mentre come ispettore onorario si era battuto per tutelare gli archivi storici del Comune di Marigliano, della Collegiata Santa Maria delle Grazie e delle altre parrocchie cittadine. Celebri i suoi saggi sulla storia di Marigliano e di Nola ma anche i suoi volumi sul Ragguaglio della famiglia Mastrilli e sulla famiglia Del Capellano. Impossibile non ricordare poi il suo impegno a favore della tutela del patrimonio artistico e culturale a cui ha dedicato numerose riflessioni pubblicate da diversi quotidiani, in particolare le vere e proprie crociate per il restauro filologico e scientifico del complesso monumentale dei santi Giuseppe e Teresa, sede dell’ex Convitto “A.M. Verna” ma anche di Palazzo Nicotera, del Castello Ducale, della chiesa di San Vito.
Tra le sue numerose battaglie civiche anche quella per l’abbattimento, mai attuato, dello chalet nella villa comunale a Piazza Roma. Secondo Galdi, infatti, con la costruzione dell’orrenda verruca di cemento (come egli stesso aveva ribattezzato il manufatto) avvenuta nel 1979, i politici mariglianesi non solo avevano abbruttito la piazza e compromesso il decoro del Castello ma avevano completamente disatteso le volontà dei duchi Mastrilli che nel donare quello slargo ai cittadini di Marigliano avevano imposto la clausola di “mai costruirvi”.
«Con lui se ne va via la memoria di Marigliano – commenta sconsolato Pierfrancesco Rescio, docente di Archeologia medievale e Topografia dell’Italia antica all’Università “suor Orsola Benincasa” - Grande, grandissimo personaggio. Un grande saluto, Cavaliere e Signore».
I funerali si terranno stamattina a partire dalle ore 11 in quella stessa Collegiata Santa Maria delle Grazie di Marigliano che aveva amato e che avrebbe voluto più valorizzata. Il feretro proseguirà, dopo il rito funebre, per il cimitero di Nola, dove sarà tumulato nella cappella di famiglia.
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