Cronaca
Redazione
05 luglio 2016 14:14
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Frode Fiscale, sequestro cautelativo da 48milioni: due indagati a Pomigliano
NAPOLI – Un’articolata frode fiscale, perpetrata nel commercio di prodotti informatici, è stata individuata nell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Sezione Reati e criminalità Economica: questa mattina l’esecuzione, da parte del Nucleo di Polizia Tributaria – GdF di Napoli, di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari per la somma di 48milioni e mezzo di euro.
L’operazione ha portato ad individuare l’organizzazione, con base a Napoli, finalizzata all’evasione attraverso il meccanismo della “frode carosello”, capeggiata da Porpora Vincenzo. L’architettura fraudolenta vedeva la produzione di un giro di fatture per operazioni inesistenti, per centinaia di milioni di euro, utilizzando una filiera di società articolata su tre livelli.
Il primo anello della catena era costituito da decine di imprese, che fungevano da società “cartiere” perché destinate a non presentare le previste dichiarazioni tributarie e a non versare all’erario le imposte dovute. In specie, tali società, intestate a mere “teste di legno”, erano deputate a documentare contabilmente, e solo da un punto di vista “cartolare”, gli approvvigionamenti di prodotti informatici ed elettronici, senza inglobare nel presso la relativa aliquota IVA, facendo ricorso alternativamente: a strumentali acquisti presso fornitori comunitari, che sono neutri ai fini IVA considerato il meccanismo di tassazione nel Paese di destinazione; all’artificiosa presentazione di lettere d’intento risultate false perché emesse da soggetti che negli anni precedenti non avevano effettuato esportazioni o cessioni intracomunitarie e, quindi, non disponevano del plafond necessario per poter accedere all’acquisto di merce con titolo di non imponibilità ai fini IVA.
Il secondo anello del sistema fraudolento era costituito da imprese-filtro, che acquistavano fittiziamente i prodotti dalle “società cartiera” e rivendevano gli stessi, calcolando anche l’aliquota IVA e applicando un prezzo di poco superiore a quello di acquisto.In questo caso si trattava di società “schermo”, interposte tra le “cartiere” e i destinatari finali dei prodotti, che si ponevano come vere realtà commerciali, non alterando la propria contabilità, rispettando le scadenze fiscali e facendo figurare tutti i passaggi di denaro.
Il terzo e ultimo anello era costituito dai soggetti commerciali, che ottenevano i maggiori vantaggi economici dal complesso programma criminale posto in essere, in quanto beneficiavano delll’accesso a forniture di prodotti tecnologici ed elettronici di largo consumo, scontando prezzi oltremodo concorrenziali, attraverso operazioni di acquisto formalmente ineccepibili.
A fronte dei rilevanti importi fraudolentemente evasi, la misura patrimoniale del sequestro applicata oggi, ha lo scopo di tutelare in maniera cautelativa le casse dello Stato, facendovi rientrare le somme che illecitamente erano state sottratte al Fisco dagli indagati.
ELENCO INDAGATI:
Athias Ramona Gabriela – Romania; Avenia Nicola – Pomigliano D’Arco; Barone Arcangelo – Aversa; Calignano Anna – Napoli; Cama Mario – Messina; Cammarota Francesco – Napoli; Caratelli Attilio – Roma; Corace Antonio – Napoli; Corvo Maria Marta – Lusciano; De Santo Michele – Resina; Di Martino Luigi –Napoli; Fabeni Franco – Roma; Fabiani Giovanni – Frascati; Frenna Vincenzo – Napoli; Granozio Mario – Salerno; Meo Raffaele – Napoli; Moltelo Antonio – Pomigliano; Monti Gaetano – Napoli; Moscato Emanuele – Battipaglia; Narciso Alfredo – Napoli; Penniello Salvatore – Napoli; Porpora Vincenzo – Napoli; Protano Gennaro – Napoli; Sanchez Perz Angel – Spagna;
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