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Cronaca Redazione 20 settembre 2016 23:17 Circa 6 minuti per leggerlo stampa
Presso il Tar Campania pendono le vertenze di riclassificazione urbanistica che saranno discusse il prossimo ottobre, che è “domani”. Il legale incaricato dal Comune avrà (!?) presentato le proprie memorie. La mancata adozione del PUC farebbe scattare il semaforo verde per pochi cittadini, mentre la cittadinanza sarebbe “trombata” l’ennesima volta in 30 anni. La Corte dei Conti e la Procura restano vigili.
MARIGLIANO - Non è facile disquisire di urbanistica, di perequazione, di algoritmi per il calcolo della proiezione della popolazione, di monetizzazione degli standard, di permessi convenzionati, etc. Anche tra tecnici si annoverano molti “ciucci accreditati”, per cui, provo a semplificare, per quanto possibile: presso il Tribunale Amministrativo pendono alcune vertenze di riclassificazione urbanistica che andranno in udienza l’entrante mese di ottobre.
Ma cosa è una riclassificazione urbanistica? Mi chiederete. E’ una procedura, in base alla quale, un cittadino dice al Comune: “E che cavolo! Me lo vuoi stabilire o no un benedetto indice di fabbricabilità per il mio terreno? Quanti metri cubi ci posso realizzare, visto che sono 30 anni che aspetto e che sono mazziato dall’Agenzia delle Entrate che me lo tassa come edificabile, pure se lo voglio donare a mio figlio? Se il Comune non interrompe i termini e non adotta un provvedimento, lo Stesso povero cittadino, martoriato dalla politica fallimentare trentennale in materia di leggi per il governo del territorio mariglianese, si vede costretto a scrivere una seconda lettera, stavolta indirizzata al settore urbanistico dell’Area Metropolitana. Se il funzionario preposto non interrompe i termini che la legge prevede, viene nominato un Commissario ad Acta che si occupa della pianificazione urbanistica di quel singolo terreno.
Al Tar alcuni cittadini aspettano da un lato l’udienza, dall’altro il PUC: come alcuni giocatori di poker, giocano su due tavoli. E questo, per carità, è legittimo. Sono stato commissario ad acta per il piano regolatore di un Comune del Nolano e so bene che lo stesso assume gli stessi poteri amministrativi di sindaco ed amministrazione comunale nel suo insieme. Tant’è che, quando ci si occupò del primo caso di riclassificazione di un terreno che aveva la destinazione B1 (edificabile con intervento diretto del proprietario), il commissario ad acta nominato dalla provincia ratificò un indice di 1,5 mc/mq (per cui si potevano realizzare 1500 mc su un fondo di 1000 mq, pari a circa 5 appartamenti) nel mentre, l’Assise Comunale di una passata amministrazione aveva appena adottato una proposta di un PUC (l’ennesimo abortito!) che nelle zone B1 prevedeva un indice di 0,9 mc/mq (900 mc sugli stessi 1000 mq, ove stavolta, invece di 5, si potevano costruire 3 appartamenti).
Sta di fatto, che, quando al Tar alcuni cittadini, me compreso, hanno detto: “Giudice, guarda che il mio terreno è proprio uguale a quello a cui il commissario ad acta ha confermato l’edificabilità di 1,5 mc/mq, anzi, ti aggiungo che il mio confina anche con la strada comunale…” Ebbene, Voi sapete che cosa ha, nientepopodimeno, risposto il giudice del Tar? Ve ne riporto un brano che ha del “pesante”: “..Va da sé che il diverso trattamento riservato dall’amministrazione con riferimento ad altre pratiche relative ad aree che presentano connotazioni identiche a quelle in proprietà del ricorrente, pur sintomatico di una patente irragionevolezza, non determina una incidenza sul presente giudizio, posto che la legittimità dell’operato della pubblica amministrazione non può comunque essere inficiata dall’eventuale illegittimità compiuta in altra situazione...".
Tiè, beccati questo! Insomma: “Guagliò, tu mi chiedi di commettere un illecito perché qualcun altro lo ha già commesso altrove, ma si scem?! Quale scenario (criminoso, direbbe il compianto Federico Bisceglia) si configurerebbe, qualora l’attuale Giunta non adotti il PUC prima dell’udienza fissata per le istanze di riclassificazione? E’ presto detto: il giudice del Tar Campania chiederà molto probabilmente alla Direzione Urbanistica dell’Area Metropolitana di nominare, per i fondi di alcuni cittadini, un commissario ad acta che andrà avanti con la “propria testa”, fregandosene di ciò che determinerà, in materia urbanistica, l’attuale Amministrazione relativamente al Territorio nel Suo insieme. Sarebbe come fare la gara per un giro veloce su di una pista di formula uno, dove ci sono macchine che partono dalla griglia, mentre altre hanno già compiuto almeno mezzo giro…Secondo Voi chi vince?!
Questi Commissari, in piena autonomia, potrebbero assorbire anche tutto il contingente (ossia i vani realizzabili sull’intero territorio), per darlo ai pochi ricorrenti che aspettano l’udienza al TAR. Contemporaneamente, l’Area Metropolitana, molto probabilmente, dirà all’Amministrazione: ma secondo te, quanti commissari ancora devo nominare per tua incapacità? Mò, sai che faccio!? Ne nomino anche un altro (oltre a quelli per i ricorsi che pendono al Tar), un altro, uno solo per tutto il resto del PUC. Questo commissario nominerà un nuovo tecnico, si aprirà un nuovo tavolo, nuove chiacchiere, nuovi bla bla bla, si spenderanno nuovi soldi pubblici (dove sei Corte dei Conti?), e getteremo alle ortiche anche il lavoro fatto per la proposta di PUC, che non è dato sapere perché non venga adottata. Un lavoro che non conosco, che mi risulta essere stato coordinato dal prof. arch. Moccia, che è lo stesso progettista del Piano Territoriale di Coordinamento. Il che, va da sè, ci scanserebbe da quei pareri di non conformità che affossarono l’ultima, in ordine di tempo, proposta di PUC, redatta dalla precedente Amministrazione.
Allora, caro Sindaco, caro Antonio, fai come fa De Luca: batti i pugni sul tavolo fino a farci i buchi, magari anche a capate e manda a casa chi rema contro un processo che deve avere il solo scopo di fissare regole certe, una volta per tutte, uguali per tutti perché tutti i cittadini siamo uguali. Siamo stanchi dopo 30 anni di anarchia politica e di “gioco delle 3 carte”. A chi non vuole regole, segnalalo alla Corte dei Conti. Non lasciare che ti annoverino tra i Sindaci che hanno fallito in materia di urbanistica, negli ultimi 30 lunghi anni!
Adotta, dunque, questo benedetto o maledetto Puc, che è l’ultima possibilità di dare ai cittadini regole uguali per tutti; di allontanare i colletti bianchi e i colletti sporchi, i “qualunquemente” che pensano che in Italia è buono solo chi fa il furbetto con la legge; di livellare noi comuni mortali fino ad una pari dignità! Ma, Antonio, bada bene (!), l’adozione la DEVI fare prima dell’udienza al Tar delle istanze di riclassificazione se vuoi, come devi, distribuire equamente il contingente. Del resto, alla fase di adozione (da parte della Giunta Comunale) segue quella delle osservazioni che, ahimè, è ormai diventata, in tutta Italia, la vera fase di urbanistica “partecipata” al Piano. Di questo, discuteremo alla Corte Europea.
Nino Serpico architetto archiserpico@libero.it
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