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Cronaca Nicola Riccio 10 ottobre 2016 09:33 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
NAPOLI – Il giochino era affidare appalti in somma urgenza alle ditte vicine al clan dei Casalesi. Senza passare per la procedura degli appalti pubblici. La torta da spartire era enorme, divisa tra pochi eletti. Da una parte il boss Michele Zagaria, dall’altra alcuni imprenditori ritenuti collusi con la camorra. Al centro politici e alcuni vertici della Regione Campania.
Uno dei quali – secondo la ricostruzione della DDA napoletana - era l’ex consigliere regionale ed ex parlamentare Tommaso Barbato che dal mese di giugno, lasciati i domiciliari di Rivisondoli, è a Marigliano in attesa del processo. Con lui Franco Zagaria, defunto cognato del boss Michele e suo alter ego «addetto» proprio al settore «appalti» degli affari del clan.
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