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Cronaca Redazione 01 dicembre 2016 11:46 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
MARANO
– E' un’indagine partita nel 2015, coordinata dalla dda partenopea, che vede questa
mattina lÂ’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo relativamente a
violazioni alle norme urbanistiche concernenti le opere di urbanizzazione dellÂ’area
P.i.p. di Marano, interamente realizzate grazie a contributo pubblico,
ammontante a 4 milioni di euro, erogato dallo stesso Comune.
3
i soggetti sottoposti ad indagini per: minaccia per costringere a commettere
reato, falsità materiale ed ideologica commessa da pubblico
ufficiale, oltre a reati connessi all’irregolarità nell’esecuzione di opere
pubbliche.
Tra
i soggetti figurano i fratelli Aniello e Raffaele Cesaro, proprietari della Concessionaria
Cesaro srl Costruzioni Generali, che ha ottenuto lÂ’appalto per la realizzazione
del complesso industriale.
Le
indagini hanno acclarato che le opere non sono mai state collaudate ed i relativi
certificati
e le relazioni tecniche sono stati falsificati. Inoltre, essendo state realizzate
non rispettando le indicazioni progettuali, gran parte delle opere non sono
neppure collaudabili.
Quanto
accertato rappresenta uno dei filoni dÂ’indagine scaturite dalle dichiarazioni rese
da diversi importanti collaboratori di giustizia. In particolare, il
coinvolgimento dei vertici del clan Polverino e quindi lÂ’aggravante mafiosa
contestata ai Cesaro, ha trovato il suo iniziale fondamento nelle rivelazioni di
Roberto Perrone, Biagio Di Lanno e Diana Tammaro.
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