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Cronaca Vincenzo Esposito 08 dicembre 2016 17:20 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
NOLA – Non si ferma l’azione intrapresa da Confedercontribuenti per fare luce sulla situazione del Cis di Nola. Si continua a lavorare sul bilancio 2015, presentato pochi giorni fa: nel frattempo l’Associazione guidata dal Presidente Finocchiaro ha avanzato ulteriori dubbi in merito alla gestione della vicenda.
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“Molti riguardano il Tribunale di Nola – si legge nella nota -  A cominciare proprio dalle modalità di concessione dell’omologa all'accordo di ristrutturazione del debito con le banche, chiesta dal CIS e concessa giudice della Sezione Fallimentare Eduardo Savarese. Ma ad una più attenta lettura dei fatti sta emergendo che il giudice Savarese sarebbe lo stesso che fra 2014 e 2015 aveva decretato i fallimenti di alcune delle 30 aziende fondatrici del CIS proprio su istanza della stessa società guidata da Punzo.
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Identico anche
il collegio. Situazioni che accadono purtroppo in Tribunali di modeste dimensioni, come quello di Nola. E
che però in questo caso, quando sono in ballo accordi con le banche da
centinaia di milioni di euro, richiedono quanto meno ulteriori approfondimenti,
tanto palesi sono i profili di criticità su decisioni di tale portata economica
e giudiziaria, che finiscono col lambire addirittura il secondo colosso
ferroviario italiano. Quella NTV, la società Nuovo Trasporto Viaggiatori dei
treni Italo, che vede in prima fila proprio lÂ’Interporto di Punzo quale
principale attore e fornitore di servizi da decine e decine di milioni di euro
lÂ’anno.
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Ricordiamo intanto che avverso la
concessione dellÂ’omologa da parte del giudice Savarese,
Confedercontribuenti aveva presentato in sede civile una dura e documentata
opposizione, respinta dal Tribunale di Nola con motivazioni ufficiali
riguardanti la società Interporto, e non il CIS. Tanto che la sigla guidata da
Carmelo Finocchiaro si è già rivolta alla Corte d’Appello di Napoli, ai cui
magistrati chiede di verificare come sia stato possibile concedere lÂ’omologa allÂ’accordo
di ristrutturazione con le banche senza nemmeno aver potuto esaminare, come per
legge, il terzo dei tre bilanci CIS, vale a dire il Bilancio 2015, solo
oggi sottoposto all’approvazione dei soci, con oltre un anno di ritardo. E
ben dopo la concessione dellÂ’omologa. Senza contare altri clamorosi conflitti
d’interesse, tutti già evidenziati per tabulas, come quello del professionista
che ha convalidato la richiesta di omologazione.
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Se questa a Nola è la situazione in sede
fallimentare, non meno nebulosi risulterebbero alcuni aspetti penali. Altri
interrogativi riguardano ad esempio il fatto che “non si è mai più saputo nulla -
dichiara oggi Carmelo Finocchiaro –dell’inchiesta
penale aperta tre anni fa dalla Procura di Nola su denuncia dei soci dichiarati
falliti, eppure proprio nellÂ’ambito di quelle indagini ero stato sentito
 dalla locale Guardia di Finanza come persona informata sui fatti”.
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Cosa succede insomma nel “Distretto
Nolano”, dove mancherebbero ancora all’appello perfino gli 8
milioni di euro di oneri concessori che il CIS non aveva pagato fin dagli anni
’80 per il suo insediamento? E che ruolo sta rivestendo in tutto ciò il Palazzo
di Giustizia?
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Finocchiaro, che chiederà lumi su queste
nuove situazioni dubbie anche al CSM, rivolge ora il massimo della fiducia nella
Procura partenopea dove, proprio sulla base del minuzioso esposto firmato
Confedercontribuenti, Â sta conducendo rigorose indagini sul caso CIS il
P.M. Maria Teresa Orlando.
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Siamo fiduciosi – ha aggiunto il presidente Finocchiaro – che
la Procura di Napoli possa andare avanti fino in
fondo sulle reali circostanze che hanno determinato quei trenta fallimenti,
causando un grave colpo all’occupazione e alla produttività proprio negli anni
più duri della crisi economica. A tal proposito - conclude  -  auspichiamo che venga fatta piena luce anche
sulle attività degli organi incaricati dall’autorità giudiziaria di Nola, che
aveva decretato i fallimenti, di accertare le reali condizioni dello stato di
insolvenza delle imprese. Perché nulla, anche su questo, ancora oggi  è
possibile sapere”.
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