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Cronaca Redazione 21 gennaio 2017 12:17 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Una messa per Don Fernando nel giorno in cui si celebra San Sebastiano, patrono degli agenti.
SAN PAOLO BEL SITO – “ La camorra è daltonica. Non vede il colore delle divise”. Non fa distinzioni cromatiche la criminalità organizzata, nessuna sfumatura. O è nero o è bianco. O è Stato o è Sistema. Queste le parole del Comandante Maiello della Polizia Locale del Comune di Nola che nella serata di ieri , in collaborazione della Presidenza Provinciale dell’associazione Professionale Polizia Locale e del Presidio Libera area nolana “ Giuseppina Guerriero”, ha invitato la comunità a stringersi intorno alla figura di Don Fernando Russo, parroco della locale chiesa di San Paolo Eremita, fatto oggetto di pesanti intimidazioni.
“ Don Fernando è un esempio per tutti noi – continua il comandante che ha preso la parola dal pulpito a fine cerimonia – Nella giornata in cui si festeggia San Sebastiano, martire ucciso dalle frecce , anche noi della Polizia Locale dobbiamo fare i conti con le frecce scagliateci addosso, sono frecce di carte e timbri, di mail e di esposti anonimi. Dobbiamo lavorare in sinergia perché la polizia locale è il pezzo di stato più tenero , che rischia di piegarsi maggiormente , più debole e più esposto alle insidie”
La chiesa è piena di gente comune. In prima fila gli Amministratori. Il Sindaco Cafarelli siede accanto al Comandante Maiello. Dietro di loro i banchi sono pieni di agenti della Polizia Locale: “ Una bellissima testimonianza della presenza dello Stato e della gente comune” che è scesa a supporto di Don Fernando che  ha dovuto affrontare ultimamente due momenti cruciali nella sua comunità : il rifiuto pubblico all’inchino della Madonna del Rosario davanti alla villa di una famiglia legata alla camorra locale in occasione dell’ultima processione e la ricezione della lettera minatoria dai contenuti netti ed infamanti resa poi pubblica.
" San Sebastiano non è solo il patrono degli agenti ma è anche e soprattutto patrono di chi testimonia secondo coscienza, di chi fa il proprio dovere, di chi segue la retta via – Così l’omelia di Don Russo che , spinto dalla presenza e dal conforto di una chiesa stracolma , continua facendo trapelare la sua sofferenza per le vicende sanpaolesi - Quanto è difficile fare il proprio dovere quando tutti ti remano contro. Ma probabilmente quando arrivano le pietre, qualcosa di buono lo si sta facendo”.
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