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Cronaca Redazione 30 maggio 2017 08:28 Circa 5 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Spallata alla camorra a Marigliano, i carabinieri infliggono un duro colpo ai signori del “pizzo”, in manette 5 taglieggiatori: Luigi Esposito, alias Sciamarro, (attuale boss del gruppo criminale), già in carcere dal novembre 2016 per una tentata estorsione ai danni di un'agenzia di vigilanza; Salvatore Pasquale Esposito, alias Sciamarretto, nipote del boss; i fratelli Giovanni Castaldo, detto 'o luongo, ex pezzo da 90 del clan Castaldo, scarcerato da pochi mesi e sottoposto a detenzione domiciliare e Rosario Castaldo, libero vigilato. Il quinto invece è un uomo vicino al gruppo contrapposto degli ex Mazzarella, Giovanni Rega, e nipote del più noto Tommaso, alias Chirichiello reggente dell'omonimo clan operante su Brusciano e comuni limitrofi. Gli arresti all'alba di ieri a seguito di una brillante operazione scaturita da una lunga e complessa indagine della DDA di Napoli, condotta dai carabinieri della stazione di Marigliano agli ordini del comandante Raffaele Di Donato, coordinati dal comandante compagnia di Castello di Cisterna, capitano Tommaso Angelone. I militari sono riusciti attraverso una fitta serie di attività investigative a ricostruire l'intera attività estorsiva e a smantellare la holding del racket che da lungo tempo vessava un noto imprenditore mariglianese, attraverso il metodo mafioso
LA VICENDA
L'imprenditore, titolare di numerosi centri scommesse e diverse attività commerciali di varia natura, era per gli estorsori la vittima perfetta, il pollo da spennare con continue richieste di denaro, quale contributo per le famiglie dei carcerati, se voleva continuare a stare tranquillo e tenere al sicuro le proprie attività e lontano da pericoli la sua famiglia. Per sottometterlo a loro volere, i criminali non si erano sottratti dal minacciarlo pesantemente esercitando la strategia del terrore e, quando ciò non bastava, le pressioni si facevano più forti e per incutere paura si passava ai fatti con atti intimidatori gravi: più volte nel tempo i malviventi hanno lasciato proiettili presso gli esercizi commerciali dell'imprenditore e poche settimane fa uno dei suoi negozi sito in Marigliano è stato dato alle fiamme, un chiaro tentativo di intimidazione per costringerlo a pagare e forse per obbligarlo al silenzio. Lo Sciamarro aveva chiesto all'imprenditore un contributo fisso mensile di 600 euro oltre agli “arretrati” cifre più consistenti a partire dai tremila euro da versare in particolari periodi. Dopo l'arresto di Sciamarro, nel novembre 2016, a bussare alla porta della vittima, si sono alternati a seconda della disponibilità, probabilmente per attuare una sottile strategia che mostrasse la forza, l'unione del clan e ne asserisse il potere, nonostante l'arresto del boss.
LE RICHIESTE ESTORSIVE DEI MAZZARELLIANI
Alla porta dell'imprenditore, hanno bussato anche alcuni soggetti lontani dal gruppo dei Capasso-Castaldo, ed appartenenti al gruppo contrapposto degli ex Mazzarella. Lo scorso 10 maggio, gli uomini di Di Donato, arrestarono in flagranza di reato, Giovanni Rega, uomo vicino ai Mazzarella e nipote di Chirichiello, il pregiudicato fu sorpreso mentre usciva dall'abitazione dell'imprenditore con indosso una busta contenete mille euro in contanti, denaro appena estorto. Rega era certamente un gregario, l'esecutore materiale comandato da ben altro mandante, e saranno le indagini dei carabinieri tutt'ora in corso a rivelare per conto di chi ha agito.
LA LIBERAZIONE DELL'IMPRENDITORE
Ieri mattina l'esecuzione dell'ordinanza della DDA, dopo l'intenso ed estenuante lavoro dei militari, ha finalmente assicurato alla giustizia i criminali e restituito all'imprenditore e alla città, la libertà perduta. Erano anni che la vittima veniva vessata dagli estorsori di turno, inizialmente senza mai denunciare per la comprensibile se non condivisibile, paura. Un cappio al collo la paura, che si stringeva un po' più forte ogni volta che cedeva alle richieste dei suoi aguzzini, che lo rendeva prigioniero e sempre più vulnerabile e che probabilmente lo avrebbe condotto alla rovina se non fosse giunto l'intervento degli uomini dell'Arma a salvarlo.
LA GUERRA DEL RACKET
La lotta al racket sul territorio di Marigliano, una delle maggiori e più redditizie attività criminose delle associazioni camorristiche, che portano nelle casse dei delinquenti denaro contante, veloce e sicuro, è stata condotta dai carabinieri assiduamente negli ultimi anni. Lo smembramento dei vecchi clan operanti sul territorio, tra cui quello dei Mazzarella, Capasso-Castaldo, Nino-Sapio ha fatto saltare i vecchi equilibri. Con il passare del tempo e il ritorno in libertà di alcuni soggetti, i gruppi hanno tentato un riassetto di forze attraverso nuove organizzazioni con ex affiliati e nuove leve. A Pontecitra in particolare, sono nati due nuove fazioni, da una parte quella degli ex Capasso-Castaldo, capeggiata da Luigi Esposito, sciamarro, che ha stretto nuove alleanze con alcuni gruppi criminali di Ponticelli, e dall'altro quello di Cristian Piezzo, ex Mazzarella che ha arruolato tra le sue fila giovani scapestrati con la bramosia di potere e il grilletto facile. Tra il 2014 e il 2015, numerose le stese nel rione Pontecitra, le due opposte fazioni si sono fronteggiate senza colpo ferire per il controllo delle attività criminose sul territorio, scenario nel quale si presume sia maturato l'omicidio di Francesco Esposito, ucciso dinanzi al portone di casa con un colpo di pistola in faccia. Il duro lavoro dei carabinieri ha in questo tempo smembrato le due associazioni sul nascere, decine gli arresti, molti dei quali proprio grazie ad un'attività antiracket, che ha visto stringere le manette ai polsi, tra gli altri, di: Ciro Taglialatela, Raffaele Aurelio, Alessandro Sposito, Agostino Filippini, detto “'o Lion”, Pasquale Esposito alias “'o nano”, Massimo Pelliccia, Luigi Esposito alias sciamarro, Giovanni Rega, e gli altri. Non si esclude che la lista degli arrestati sia destinata a crescere ancora, sino a quando sul territorio, non tornerà a soffiare il vento della libertà.
Monica Cito
Foto di archivio
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