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Cronaca Nicola Riccio 06 giugno 2017 23:24 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Un piccolo dossier sulla questione "Alloggi Popolari" a San Vitaliano
SAN VITALIANO - Poche decine di euro al mese. Questo è quanto chiesto a centinaia le famiglie – 311 in particolare - dei comparti popolari del Comune di San Vitaliano, edilizia concepita all’indomani del terremoto del 1980, in soccorso di migliaia di persone che , a causa degli eventi sismici di quegli anni, persero case ed averi.
Casse vuote. Sono quelle dell’Ente comunale di San Vitaliano che ogni anno deve fare i conti con i mancati introiti da una parte, le energie profuse alla ricerca di recuperar cassa dall’altra e le pretese di servizi della comunità dall’altra ancora.
Pochi incassi, pochi servizi. E’ la sintesi del ragionamento dell’ente di Piazza Da Vinci che ogni anno perde migliaia di euro - perché non corrisposti nonostante gli “inviti” - ed ogni anno puntualmente cerca di soddisfare al meglio le istanze di aiuto. E solo negli ultimi due anni , grazie a grossi sforzi della macchina comunale , la percentuale di evasione è diminuita dal 90 al 70%, aumentando così il gettito della contribuzione .
E’ pur vero che spesso le unità sono abitate da famiglie che appartengono all’«area di protezione» ovvero famiglie in difficoltà economica che non riescono a mettere il piatto in tavola. Altre famiglie, invece, approfittano dell’andazzo e fanno orecchie da mercante.
La radiografia dei crediti che vanta il Comune amministrato dal Sindaco Falcone è impietosa. I tecnici fanno capriole per cercare di tappare le urgenze. Dall’altro lato si da adito alle polemiche , giustissime in un territorio in cui si contribuisce tutti alla macchina statale ma che a volte appaiono strumentali, senza però andare al nocciolo della difficoltà.
Una riflessione nasce spontanea. Il comparto è un bacino di voti che rappresenta a grandi linee il 50% dell’elettorato presente. Una fetta di popolazione che ha un peso enorme e che muove l’asticella della bilancia in epoca di elezioni , tenendo sotto scacco la politica di turno.
Al di là di questa nota polemica, sarà fondamentale ridurre la morosità per l’aumento della qualità della vita dell’intero comparto che atomizza, da un lato , il centro cittadino con le “ palazzine gialle” e , dall’altro, con le “ palazzine verdi” , la Nazionale delle Puglie, fondamentale arteria locale ed anello di congiunzione tra il blocco dei comuni dell’area mariglianese a quelli dell’area nolana.
L’impresa passa attraverso un’analisi preventiva, già iniziata e costantemente monitorata dagli organi interni alla casa comunale. La grande mole di informazioni in possesso del Comune ,mescolata con le risultanze delle banche dati dell’anagrafe tributaria e dell’agenzia del territorio, nonché dagli archivi dell’Inps e del Pra, danno vita ad un quadro più chiaro in grado di distinguere tra chi non paga perché indigente e chi invece avrebbe la possibilità di versare l’affitto di poche decine di euro e non lo fa.
Sono ben 4 i tentativi di gestire al meglio gli alloggi popolari. Dopo aver tentato la gestione in house attraverso un “ufficio casa” costituito da consulenti esterni e finanziato con i fondi ex L. n. 219/81; dopo aver tentato la gestione in outsourcing per il tramite della società di tributi CERIN; dopo aver tentato la gestione diretta attraverso le risorse umane in servizio presso l’Ufficio Tecnico del Comune, in questo 2017 l’Ente sta provvedendo ad esternalizzare la gestione rivolgendosi all’Istituto Autonomo delle Case Popolari (IACP napoletana) . A breve la firma della convenzione.
“ Pagheranno tutti, pagheranno il giusto”. Non solo la gestione delle morosità ma gli obiettivi di questo affidamento sono più ampi : l’aggiornamento dei canoni di locazione ( che non avviene da febbraio 2000) , la definizione dei 311 contratti che sostituirebbero i decreti sindacali di assegnazione provvisoria ancora oggi in circolazione, informatizzazione della gestione dei canoni di locazione, degli alloggi (fascicolo elettronico dell’alloggio) e dei plessi (fascicolo elettronico dell’edificio), gestione di procedure di riscatto obbligatorio previsto dalla L. n. 219/81 nonché l’eventuale procedura di dismissione dell’intero patrimonio abitativo.
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