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Cronaca Sanità Maria Capasso 20 marzo 2018 23:03 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Il sindaco Antonio Carpino annuncia massimo rigore e invita a moderare i toni delle polemiche: “Non ero io sindaco quando è partita l'indagine". Il consigliere Francesco Capasso del M5S: "Il tempo ci ha dato ragione, meno male che non eravamo un caso Nola". --- FOTO --- VIDEO ---
MARIGLIANO - Impiegati che uscivano nell’ orario di lavoro. Alcuni sorpresi con buste della spesa, altri che uscivano per commissioni personali: fioccano 61 rinvii a giudizio per altrettanti furbetti del cartellino. I carabinieri si sono recati con due faldoni anche nei locali del Giudice di Pace di via Vittorio Veneto.
Alcuni dipendenti finiti sotto inchiesta, però, sono deceduti, altri sono andati in pensione e qualche altro a pochi passi dalla pensione si vede guastare la festa.
Le indagini iniziate nel 2014 si sono concluse nel 2018. Stamattina ad accompagnare la notifica dei provvedimenti , a conclusione delle indagini , c’è stato un ulteriore blitz. durante il quale è emerso che sette dipendenti non erano in servizio e che uno, addirittura, ha tentato di entrare da una porta secondaria.
Il palazzo di città e l’ex palazzo della Pretura sono stati praticamente piantonati dai carabinieri che hanno bloccato ogni possibile via di accesso o di uscita dagli uffici comunali. Più della metà dei dipendenti comunali, 35 impiegati, responsabili di settore di ruolo e 26 lavoratori socialmente utili , sono accusati a vario titolo di truffa aggravata ai danni del Comune e di false attestazioni per giustificare la propria assenza dagli uffici.
Se dovessero essere condannati rischiano il licenziamento e nel frattempo dovrebbero essere sospesi dal lavoro. Un ciclone che si abbatte sul Comune e che sarà mandato in onda anche giovedì dalla trasmissione V Colonna che già si era occupata del caso denunciando che le telecamere piazzate vicino ai badge, dove venivano timbrati i cartellini, erano rivolte verso l’alto.
L'indagine, condotta dai carabinieri sotto la direzione del procuratore della Repubblica Anna Maria Lucchetta, dal giugno 2014 a febbraio 2018 ha portato alla luce che gli indagati hanno attestato falsamente il loro orario di lavoro con l'utilizzo improprio del badge. In effetti, secondo gli inquirenti, le persone coinvolte hanno attestato falsamente, in modo reiterato, di avere svolto un'attività lavorativa, mentre invece erano assenti nelle date e negli orari indicati.
Intanto il sindaco Antonio Carpino prende le distanze dall’accaduto e afferma: " Le indagini riguardano il periodo giugno, luglio e agosto 2014 , circa un anno prima della mia elezione. Ringrazio le Forze dell'ordine e la Magistratura per il lavoro svolto”.
E aggiunge: “La vicenda sarà affrontata con il massimo rigore e la massima severità. Se le accuse saranno confermate saranno adottati tutti i provvedimenti consentiti dalla legge senza riguardo per nessuno”.
In quanto alle critiche fioccate sui social network il primo cittadino invita tutti a moderare toni e giudizi e a confidare nell'operato della Magistratura.
Sull’accaduto interviene Il consigliere comunale del M5S, Francesco Capasso, attualmente anche consigliere della Città Metropolitana di Napoli: “Due anni fa, abbiamo chiesto all'Amministrazione di fare chiarezza sulle numerose segnalazioni di cittadini che denunciavano l'assenteismo dei dipendenti comunali durante l'orario di lavoro. In qualità di portavoce del M5S, il 24 marzo 2016, presentai un'interrogazione scritta, che fu completamente ignorata dall'Amministrazione, la quale circa un anno dopo, nel marzo 2017, sui social definì il servizio mandato in onda su Quinta Colonna "una azione vigliacca di qualche collega orchestrata con qualche personaggetto politico che vuole crearsi solo il suo momento di visibilità", rimarcando negli studi televisivi il suo punto di vista: "Il problema del Comune di Marigliano è l'efficienza non l'assenteismo, lei non troverà gente che passa il badge come avveniva da altre parti, non c'è un caso Nola”.
Il consigliere penta stellato chiarisce che la sua personale battaglia non era una misera "passerella politica", ma era il ripristinare un po’ di normalità all'interno del Comune: " E grazie al fondamentale e meticoloso lavoro dell'Arma dei carabinieri, posso dire che l'onestà a Marigliano sta tornando di moda”.
Dal Comune si annuncia durezza e che l’amministrazione comunale sulla vicenda si costituirà parte civile.
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