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Cronaca Redazione 02 agosto 2018 10:09 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
La DIA di Messina ha eseguito 13 ordinanze cautelari, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, nei confronti di già esponenti di spicco della politica cittadina e della criminalità peloritana, nonché imprenditori e faccendieri di origine messinese.
Contestualmente, sono in atto anche ingenti sequestri che colpiscono diverse imprese e beni immobili, per un valore di numerosi milioni di euro
L'attività d'indagine denominata "Terzo livello" ha evidenziato una rete di rapporti clientelari e affaristici nella gestione della cosa pubblica.
La DIA di Messina, ha operato con il centro operativo diCatania, supportata dai centri e sezioni di Reggio Calabria, Palermo, Bari, Roma, Caltanissetta, Catanzaro ed Agrigento.
Tra gli arrestati anche l'ex Presidente del Consiglio comunale di Messina, candidata sindaco alle recenti amministrative, Emilia Barrile. Secondo l'accusa, Barrile, che è ai domiciliari, con l'aiuto di imprenditori, avrebbe messo su un sistema d'affari ,per avere appoggio elettorale, come spiega la Dia, con il costante supporto del suo consigliore Ardizzone Marco, soggetto gravato da importanti precedenti giudiziari e di polizia, e nei primi anni 90 vicino al locale gruppo criminale dei "Mancuso", egemone nel rione Gravitelli .
Sarebbero state create cooperative fatte ad arte con l'assunzione di giovani per svolgere dei lavori per la Pubblica amministrazione. Il tutto per avere consensi; come dicono gli investigatori. “Attraverso i patronati si agevolavano i giovani per poi avere la disoccupazione”, come dicono gli inquirenti. Emilia Barrile è accusata di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, atti contrari a doveri d'ufficio.
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