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Cronaca Redazione 06 febbraio 2019 13:01 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
NAPOLI - Sequestrati a Napoli due distributori di carburante ingegnosamente “modificati”, dalle fiamme gialle.
I militari del nucleo di polizia economico finanziaria di Napoli, dopo un’ indagine finalizzata a tutelare i consumatori dalle frodi nel settore del rifornimento di carburante per autovetture, hanno controllato alcuni distributori stradali in una delle maggiori arterie di circolazione del centro di Napoli. I servizi di appostamento eseguiti dai militari hanno consentito di rilevare che alcuni operatori del settore utilizzavano modalità di rifornimento sleali.
Nello specifico, all’atto dell’estrazione della pistola erogatrice, l’operatore presente sul primo impianto controllato riponeva, in modo pressoché sistematico, una mano in tasca sino alla fine del rifornimento, facendo presupporre la presenza di meccanismi a radio frequenza che potessero interferire con la corretta erogazione del carburante. Le fiamme gialle hanno rilevato che, in concomitanza con tale azione, il conteggio dei litri erogati subiva “un’anomala e inspiegabile” accelerazione.
Gli interventi, attuati in concomitanza presso diversi soggetti e con molteplici pattuglie impiegate sul territorio, hanno rilevato di fatto, innovativi meccanismi fraudolenti. In buona sostanza, per un verso, su di una colonnina di distribuzione è stato trovato , ben nascosto , un particolare apparato radio che era attivato dall’operatore del distributore con un telecomando (poi trovato dai militari mentre l’operatore truffaldino cercava di disfarsene), il quale bloccava l’erogazione del carburante, ma non il prezzo che, al contrario, scorreva a gran velocità.
Su un’altra colonnina è stata rinvenuta una minuscola leva, posizionata in un tombino sotterraneo “occulto” che faceva “girare a vuoto”, senza soluzione di continuità, il totalizzatore del prezzo sin dal momento in cui la pistola erogatrice era estratta dalla colonnina, facendo pagare all’ignaro cliente l’aria al prezzo del carburante.
Il prosieguo delle attività di controllo, eseguite nei confronti di altro distributore, ha permesso, inoltre, di individuare un altro meccanismo consistente nell’utilizzo di “piombi amovibili” ai misuratori del carburante, utilizzati dai gestori per rimuovere i sigilli senza alcuna autorizzazione per manipolare a piacimento i totalizzatori del prodotto.
In tal modo era possibile “scalare” il contatore dei litri sulla colonnina senza far transitare in contabilità i corrispondenti quantitativi di carburante venduto. Gli esiti delle analisi di laboratorio sui campioni prelevati all’atto dell’accesso potranno chiarirne, con certezza, anche la provenienza e la qualità.
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