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Cronaca Redazione 27 marzo 2019 23:12 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
MARIGLIANO - "La scuola non è una proprietà privata e deve consentire a tutti di poter contribuire al miglioramento dell'offerta formativa". È l'amaro sfogo di Rossella Cerchia, una mamma della scuola don Milani - Aliperti, che si è vista osteggiare una raccolta firme per promuovere la settimana corta.
Sulla scia della elementare Siani, dove un gruppo di genitori ha dato corso ad una petizione per far varare il tempo prolungato, ha promosso una raccolta di firme . La donna, però, lamenta una chiusura dell'istituzione scolastica che fin dal primo giorno le avrebbe mostrato ostilità .
Addirittura ha dovuto combattere contro un avviso circolato sui vari gruppi scolastici a nome del Consiglio di Istituto, dove si diceva che la scuola non aveva autorizzato nessuna raccolta firme per la settimana corta e che la stessa non poteva essere presa in esame nel corrente anno scolastico in quanto il piano di offerta formativa già era vigente.
Insomma come dire, implicitamente , dice il genitore: "Non firmate" . La signora Cerchia denuncia di essere stata boicottata . Intanto non si è persa d'animo ed è andata avanti imperterrita riuscendo a raccogliere duecento firme corredate anche dalla data di nascita per attestare la loro l’autenticità. La dirigente, però, stando a quanto denuncia, le avrebbe detto di aver violato la legge sulla privacy.
La mamma ha messo al corrente del fatto anche il sindaco Antonio Carpino che non le è apparso contrario all' iniziativa . Intanto però la settimana corta diventa un miraggio e lei si è sentita emarginata nella sua richiesta.
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