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Cronaca Sanità Maria Capasso 13 aprile 2019 22:04 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
MARIGLIANO - La lottizzazione del cimitero monumentale di Marigliano procede alacremente e senza sosta. Metri e metri cubo di cemento di decine di nuove cappelle gentilizie ingoiano gli spazi verdi occupati in precedenza delle inumazioni.
L’antica chiesa madre di proprietà comunale, però, cade a pezzi nell’indifferenza generale. L’edificio sacro, vanto dell’architettura neoclassica di primo Ottocento, è nel degrado e nell’incuria più totali. Intonaci cadenti, infiltrazioni, dissesti, crolli di materiale dal tetto, sporcizia. Tutto intorno alla chiesa erba alta che sovrasta lapidi e tombe.
Una vergogna senza fine. Nessuno interviene. Da anni l’accesso alla chiesa è interdetto ai visitatori che non possono salutare i propri congiunti defunti. Sembra un percorso di guerra tra transenne, nastri e abbandono. Decine le segnalazioni e le denunce sulla chiesa del cimitero monumentale, chiuse nei cassetti.
L’indignazione ormai ha ceduto il passo alla rassegnazione. Caduti nel vuoto anche gli appelli della Soprintendenza che da anni si sgola richiamando le varie amministrazioni ai propri obblighi nei confronti della conservazione dello storico edificio comunale, uno dei famosi beni comuni di Marigliano.
Già, i Beni comuni: belle parole di cui ci riempiamo la bocca, ma a cui non diamo più alcun significato! La grande tela dipinta che copre la navata è lacerata e rischia di crollare. Gli stucchi si sgretolano. Le tombe e le lapidi sono lasciate in uno stato indecoroso, indegno. Anche qua note su note del Ministero dei Beni Culturali, ma, tra inadempienze e inefficienze, la latitanza è assoluta.
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