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Cronaca Redazione 31 maggio 2019 10:12 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
FIRENZE - La DIA di Firenze ha eseguito un decreto di confisca di beni, emesso dal Tribunale di Prato, per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro, nei confronti dell’imprenditore tessile cinese CAI Yunwu, trentottenne nato nello Zhejiang (RPC), residente a Carmignano (PO) ma di fatto abitante ed operante a Prato.
Gravato da numerosi precedenti penali, egli risulta condannato nel 2004 dalla Corte d’Appello di Firenze per aver favorito l’immigrazione illegale, essendosi adoperato per agevolare l’ingresso nel territorio italiano di numerosi cittadini cinesi attraverso meccanismi fraudolenti, e nel 2012 dal Tribunale di Prato per aver gestito il gioco d’azzardo all’interno di vari capannoni industriali, nonché presso la sede legale della propria azienda tessile. È stato, inoltre, indagato e arrestato nel 2012, per aver importato merce di contrabbando mediante l’interposizione fittizia di imprese considerate “cartiere”.
Il provvedimento odierno ha confermato l’attività di sequestro effettuata nel 2017, scaturita su proposta del Direttore della DIA, che aveva permesso di accertare come il suo patrimonio (ritenuto frutto di attività delittuose) e il suo tenore di vita fossero sproporzionati rispetto agli esigui redditi dichiarati da lui (per molti anni d’imposta anche pari a zero), nonché dal suo nucleo familiare.
Il Tribunale, accogliendo quindi pienamente l’impianto accusatorio formulato dalla DIA, ha disposto la confisca di una villa di proprietà dell’imprenditore, ubicata a Prato in località Tavola, di tre autovetture, nonché di quote riferite a due società, di numerosi conti bancari e di altre disponibilità finanziarie.
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