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Cronaca Sanità Maria Capasso 14 giugno 2019 22:51 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Chi ha bloccato il cantiere per il rifacimento della strada in basolato nei pressi del bar Dolce Vita? Semplice la risposta: chi si è dimenticato di ottemperare alla nomina dell'archeologo, previsto dalla normativa vigente. Si fa a scaricabarile.
Gli addetti ai lavori avrebbero dovuto saperlo. La sorveglianza archeologica del cantiere di Corso Umberto I è prevista dalla legge.
E invece l' omissione, la dimenticanza hanno provocato lo stop. La presenza dell'archeologo era volta a prevenire danni su eventuali resti archeologici e a garantire una corretta gestione di possibili rinvenimenti. Tutti avrebbero dovuto sapere che in quel punto c'era la fogna borbonica, ritrovata già in occasione della posa in opera dei tubi del metano.
Adesso in grave ritardo e con le note ripercussioni negative per i cittadini e i commercianti, sono stati costretti a nominare l'archeologo. Si tratta di Eugenia Bellofatto di Sirignano. Ma non è tutto. Presto ci saranno importanti novità sulla fogna storica così ridicolizzata dai tanti sapienti diventati in un sol colpo, archeologi, storici dell'arte, esperti di tutto. Onniscienti.
La fogna borbonica non è un reperto archeologico ovviamente, ma un' opera di ingegneria borbonica con l'unica pecca di essere minimizzata perché' solo una fogna...banale per i tanti che si divertono a fare battutine per la verità davvero fuori posto.
Ebbene della banale fogna Regia sarebbero stati trovati i grafici originari e il nome del noto progettista. Questo sarebbe un altro smacco. L'ennesimo per i tanti che ridicolizzano l'opera borbonica. Se così fosse stato in ogni epoca non avremmo mai avuto la possibilità di conoscere come vivevano i nostri antenati.
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