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Cronaca Sanità Maria Capasso 01 maggio 2020 13:25 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Laboratorio a distanza di giornalismo: plesso monsignore "Nicola Esposito".
MARIGLIANO – Joanna ama vivere all' aria aperta e respirare i profumi della natura e le pareti di casa sembrano una prigione. Ecco la sua esperienza.“In questo periodo molto complicato, soprattutto per bambini come noi, le giornate in quarantena, ”cioè in casa" sono dure, anzi durissime.
Ad alcuni piace stare a casa, ma ad altri no. Io sono una di quelle bambine a cui non piace stare a casa . Quando ho appreso questa notizia mi sono subito sbalordita: io sono abituata a svegliarmi presto.
Passavo così la giornata sul telefono, però a mia madre non piaceva tutto ciò. Tutta la famiglia "anche le mie cugine” erano connesse 24 ore su 24. Gioco e gioco a distanza ci avevano come rapiti.
Allora ho incominciato a chiamare tutti i componenti della famiglia e a dire: "Basta tecnologie. Abbiamo la fortuna di vivere in una corte tutti insieme, riscopriamo la gioia della condivisione".
Il giorno seguente siamo scesi in cortile tutti a giocare: mio padre e mio zio a bocce, mia mamma e le mie cugine saltavano la corda, mia sorella in bici e le mie 2 cagnoline sciolte a rincorrersi: mancavo solo io .
Ho così preparato dei biscotti alla Nutella per tutti e mi sono unita a loro: anche i peccati di gola hanno un loro valore quando sembra mancarti tutto. La quarantena ha risvegliato lo spirito di famiglia, ma ci ha sottratto alla vita comunitaria. Non siamo più esseri sociali.
Ora le giornate passano più velocemente perché oltre a svolgere regolarmente i compiti, gioco , cucino e mi diverto anche, ma sempre con la nostalgia nel cuore.
Mi manca proprio un contatto diretto con le persone a cui voglio bene: i miei amici, i miei maestri e i miei compagni . Spero che finisca tutto. Quando torneremo a vivere senza mascherine?”.
Joanna Guerriero 10 anni
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