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Cronaca Redazione 16 maggio 2020 08:40 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
In Campania nel 2019 sono state raccolte oltre 18.800 tonnellate di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). È quanto emerge dal Rapporto Annuale 2019 del Centro di Coordinamento RAEE, l’organismo centrale che organizza l’attività di tutti i Sistemi Collettivi dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche che si occupano della gestione dei RAEE in Italia, e che rappresenta il punto di riferimento per l’intera filiera dei RAEE domestici.
Il Rapporto Annuale 2019 raccoglie e sintetizza i risultati della raccolta conseguiti dai Sistemi Collettivi secondo le indicazioni del Centro di Coordinamento RAEE, ed è pertanto l’unico report in grado di fotografare l’andamento della raccolta di RAEE domestici nella sua totalità a livello nazionale.
Per la precisione, a livello regionale sono state raccolta 18.809 tonnellate di RAEE, il 9,2% in più rispetto al 2018, la settima miglior crescita a livello nazionale. La raccolta media pro capite sale a 3,24 kg per abitante, leggermente superiore a quella dell’anno precedente ma ben al di sotto della media nazionale (5,68 kg/ab) e ancora distante da quella dell’area del Sud Italia e Isole, pari a 4,77 kg/ab. L’incremento particolarmente contenuto fa sì che la Regione si posizioni all’ultimo posto della classifica nazionale per raccolta media pro capite.
Raccolta per raggruppamenti
A livello di tipologie, il 45% della raccolta complessiva appartiene al raggruppamento di freddo e clima (R1) per un totale di 8.475 tonnellate, un quantitativo incrementato del 13,0% rispetto al 2018. Questo dato evidenzia uno squilibrio pericoloso nella raccolta rispetto all’altra famiglia dei grandi elettrodomestici, denominati “grandi bianchi” (R2) che seppure in crescita anch’esso (+7,3%) rispetto all’anno precedente incide solo per il 14,4% della raccolta totale con 2.705 tonnellate. Il valore è pressoché identico a quello di piccoli elettrodomestici e consumer electronics (R4), pari a 2.769 tonnellate.
Da questi dati conseguono due considerazioni: la prima è che purtroppo in Campania i percorsi non ufficiali o illegali della raccolta dei grandi bianchi hanno la meglio su quelli che ne garantirebbero una corretta gestione; la seconda è che se la Regione potenziasse la diffusione del servizio di raccolta avviando al tempo stesso indagini per capire quali percorsi di illegalità seguono questi rifiuti, avrebbe tutte le carte in regola per conseguire una raccolta molto più significativa di quella attuale. Lo stesso si può dire per R4: basti pensare che la Sardegna, best practice del Sud Italia negli ultimi due anni, con un quarto della popolazione rispetto alla Campania ne raccoglie di più. Una grande dispersione nella raccolta si evidenzia anche per le sorgenti luminose (R5) il cui valore, di per sé già molto contenuto, si è ulteriormente ridotto: 122 tonnellate, in calo del 10,1%.
Raccolta per province
Il primato della raccolta assoluta se lo aggiudica la provincia di Napoli con 6.673 tonnellate (-3,9% rispetto al 2018), tallonata però da quella di Caserta che, forte di un incremento del 25,6% - il maggiore a livello regionale - si attesta a 6.285 tonnellate. Deve far riflettere il fatto che in entrambe le province quasi il 50% della raccolta totale è legata a R1, mentre quella dei RAEE in R2 vale solo un sesto. Il fenomeno in realtà è trasversale a tutte le province campane e ha la sua punta massima in quella di Salerno, dove il rapporto tra grandi elettrodomestici appartenenti a R2 e R1 è di uno a otto.
Sempre nella provincia di Salerno emerge che su un totale di 3.308 tonnellate (+5,7%) avviate a corretto trattamento, il 34,4% è fatta da Tv e monitor (R3), un quantitativo che si avvicina molto a quello raccolto nella provincia di Napoli. Molto più contenute le raccolte delle province di Avellino e di Benevento che registrano però incrementi rilevanti: rispettivamente +20,8%, pari a 1,491 tonnellate, e +15,8%, corrispondenti a 1.052 tonnellate.
Raccolta provinciale pro capite
La provincia di Caserta consolida la propria leadership nella raccolta pro capite grazie a un incremento di quasi il 26% che la porta a 6,81 kg/ab, il quinto miglior dato del Sud Italia. Seguono quella di Benevento con 3,80 kg/ab (+17,0%) e di Avellino con 3,56 kg/ab (+22,1%). Supera i tre kg/ab la raccolta pro capite della provincia di Salerno mentre quella della provincia di Napoli è l’unica in calo (2,16 kg/ab), tra le peggiori di tutto il Sud Italia.
“La raccolta della Campania riporta una situazione preoccupante” dichiara il direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE Fabrizio Longoni. “La raccolta pro capite nella regione è sostenuta dal risultato positivo della provincia di Caserta, ma se la si esclude il dato del resto della regione è di 2,57 kg/ab, indice di un disagio organizzativo e di un’imperante adozione di comportamenti scorretti. Nessun soggetto coinvolto nella gestione dei RAEE è immune da critiche, ora è necessario che tutti contribuiscano a invertire una situazione che relega questa regione a fanalino di coda italiano. I dati della provincia di Caserta e la proattività di alcuni soggetti dimostrano infatti che con l’impegno e il rispetto della legge si ottengono i risultati attesi. Non c’è più tempo per attendere un cambiamento che si generi da solo, ma è necessario intervenire con serietà e coi fatti”.
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