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Cronaca Sanità Maria Capasso 05 giugno 2020 23:53 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - MARIGLIANELLA - Conflictus competentiae negatae, ossia scaricabarile sulla questione Agrimonda circa la tutela della salute e l'incolumità dei Cittadini. A denunciarlo è il difensore civico regionale, Giuseppe Fortunato che intanto passa agli esposti.
I sindaci dei comuni di Mariglianella, Felice Di Maiolo e di Marigliano, Antonio Carpino sono stati messi di fronte all’ aut-aut. Entro il 21 giugno dovranno provvedere a garantire l’igienizzazione e la sicurezza nell’area dell’ex deposito di ceneri combuste e fitofarmaci “Agrimonda” dove si è generato un acquitrino pericoloso per la salute e maleodorante fino al punto di togliere il respiro.
Pena in caso contrario è la nomina di un commissario ad acta. Fortunato dice basta ai palleggi e chiama in causo entrambe le municipalità. “Marigliano è direttamente interessata dalla vicenda e non può fare a scaricabarile”: parole del difensore Civico, che dopo le lettere di sollecito è passato al pugno di ferro. L’indice è puntato particolarmente contro il modus operandi del Comune di Mariglianella, che a quanto pare, ha scaricato le responsabilità dell’impasse sulla Regione Campania.
Ma il difensore civico non ci sta e di fronte alle parole con cui il Comune fa il rimbalzo scrive:
“ Visti gli atti tutti del procedimento e in particolare constatato che non appare possibile indugiare stante il silenzio dell'Ente Regione Campania a seguito della nota prot. 3548 del 10 marzo 2020 con cui il comune di Mariglianella fa il punto sulla competenza, negandola per sé e affermandola per la Regione Campania;
Rilevato che appare agli atti una generale e condivisa attestazione di necessità di misure di MISE, bloccate da un conflitto competentiae negatae ossia da un conflitto negativo di competenza (qui vulgo dicitur: "scaricabarile".
Ci va giù duro Fortunato: Constatato che l'estate è prossima e l'intensificarsi dell'inquinamento per l'aumento del calore è elemento dirimente circa la necessità di adottare misure senza indugi (Consiglio di Stato, Sezione Quinta, 7 settembre 2007, n. 4718)”.
Entrambi i sindaci sono stati sollecitati ad adottare ogni misura necessaria, ivi comprese ordinanze contingibili e urgenti comunicandole al Difensore Civico nel termine del 21 giugno 2020, realizzando comunque idonee misure di tutela e di MISE. Agrimonda non può più aspettare. Il telone di messa d’emergenza messo sul sito dei veleni ha favorito il ristagno d’acqua ed è rotto ai lati. L’acqua entra nei terreni che già sono inquinati ed interdetti all’uso. La salute prima di tutto.
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