
Paolo Isa
AGRIGENTO- La DIA di Agrigento ha eseguito un sequestro di beni nei confronti dei fratelli Valenti Stefano e Gerlando (imprenditori attivi nel settore edile e movimento terra), originari di Favara, agli arresti domiciliari per associazione mafiosa.
Il provvedimento trae origine da un’attività investigativa della Sezione Operativa di Agrigento, coordinata dal Reparto Indagini Preventive della DIA, che, ripercorrendo la loro “carriera” imprenditoriale e criminale a partire dagli anni ’90, ha messo in luce la “pericolosità sociale” di entrambi.
Nello specifico, nel 2018 venivano tratti in arresto, unitamente ad altri 76 soggetti appartenenti a cosa nostra, nell’ambito dell’operazione “MONTAGNA” (così denominata in ragione del mandamento mafioso colpito), e, per i fatti contestati, successivamente condannati alla pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione.
La figura di Stefano Valenti era già emersa, tra l’altro, nel corso delle indagini “Akragas 2”, che avevano permesso di disarticolare l’associazione criminale “cosa nostra” agrigentina. Nel 1999, all’esito delle relative attività giudiziarie fu condannato dal Tribunale di Palermo alla pena di 4 anni di reclusione per associazione mafiosa (divenuta irrevocabile nel 2001).
Ad avvalorare lo spessore criminale del citato Valenti sono anche le dichiarazioni di Giovanni Brusca, in un interrogatorio del 1997, che, pur non qualificandolo come un uomo d’onore, lo ritraggono molto vicino all’organizzazione e, più in particolare, “a disposizione” della consorteria. Infatti, proprio grazie a lui, lo stesso Brusca (all’epoca latitante) riuscì ad incontrare il capomafia Antonio Di Caro (uomo d’onore di Canicattì, per un certo periodo reggente della provincia mafiosa agrigentina).
Con l’attuale provvedimento è stata accertata, inoltre, la rilevante ascesa imprenditoriale dei fratelli, in virtù dei continui rapporti intrattenuti con i vertici mafiosi siciliani, i quali gli hanno consentito di accrescere illecitamente il loro patrimonio.
Pertanto nei confronti di Stefano Valenti, è stato disposto il sequestro dell’intero capitale sociale e del relativo compendio aziendale della società “ATHENA COSTRUZIONI SRL”, esercente l’attività di assunzione appalti per lavori di genio civile, con sede legale in Agrigento, intestata a soggetti terzi, nonché il 40% del capitale sociale della GIARRITELLA SRL, con sede in Favara, oltre a 11 beni mobili registrati e un conto corrente bancario.
A Gerlando Valenti è stato invece sequestrato il 60% del capitale sociale della società COGEST Srl SEMPLIFICATA, esercente l’attività di movimento terra, con sede legale in Favara (AG), 5 immobili siti nello stesso comune, numerosi conti correnti, Fondi Comuni di Investimenti e Titoli, nonché un cavallo di razza.
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