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Cronaca Redazione 18 ottobre 2020 19:13 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
"Alfrè.....alza una mano se sei morto.....se non sei morto non ti muovere che per me è uguale. CIÀ ALFRÈ.....".
Così saluta Alfredo Cerruti l’amico Roberto Moccia nel dare la notizia della sua morte.
“Da poche ore, ci ha lasciato il grande Alfredo Cerruti. Oltre alle persone di famiglia, ci sono anche altri che influenzano il modo di vivere di ognuno di noi....e l'immenso Alfredo Cerruti per me era uno di quelli.
Squallor non è un gruppo musicale ma un modo di vivere....e loro ci hanno insegnato a prendere per il culo e con il sorriso ogni cosa della vita.
Sicuramente Alfredo non avrebbe mai voluto tristezza nemmeno in questo momento ed è per questo che ti saluto così”.
Alfredo Cerruti era la voce ‘narrante’ degli Squallor, gruppo “fantasma” fondato nel 1971 insieme a Giancarlo Bigazzi, Daniele Pace e Totò Savio, con partecipazioni occasionali di Elio Gariboldi, Gianni Boncompagni e Gigi Sabani. Il successo di questa band di culto arrivò, praticamente senza promozione, con il 45 giri “38 luglio” nel 1971.
È stato, specie con Renzo Arbore, anche un apprezzato, ironico autore televisivo: aveva collaborato tra l'altro ai testi di Indietro Tutta! ed era stato voce del professor Pisapia e una delle due voci dello sketch Volante 1 a Volante 2, l'altro Arnaldo Santoro: “Era un mezzo capolavoro quel programma. Ci ritrovavamo a casa di Renzo con la mortadella e le michette. Poi, a pancia piena, ragionavamo. Certe indicazioni le davo direttamente dalla terrazza. Fumavo come un pazzo e a casa Arbore il fumo era bandito”. Lo racconta poi in un intervista.
Ha firmato insieme ad altri le edizioni 1998-1999 e 1999-2000 di Domenica in. Napoli perde un altro grande figlio.
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