
Paolo Isa
nella foto il Presidente del Consiglio Conte ed il Ministro Affari Regionali Boccia
Il governo pensa a una nuova stretta con misure più severe, a partire dal 7 gennaio quando scadrà il decreto con le misure per le festività natalizie, in uno scenario nazionale che vede i contagi in aumento. Una delle ipotesi, a quanto si apprende, che sarebbe emersa al tavolo del vertice di governo del 3 gennaio, è quella di un provvedimento ponte tra il 7 e il 15 gennaio, ovvero tra la data di scadenza del decreto natalizio e quella dell'ultimo Dpcm. Non si escludono misure a livello nazionale.Sempre secondo le ipotesi emerse nel vertice tra il premier Conte, i capidelegazione di maggioranza, il ministro Boccia e alcuni membri del Cts, sembra che nel week-end del 9 e 10 gennaio in tutta Italia saranno in vigore le misure previste per la zona arancione: tra queste, le chiusure di bar e ristoranti anche a pranzo, ma aperti solo per la vendita da asporto.
Dal 7 gennaio e fino al 15, data di scadenza dell'ultimo dpcm, potrebbe essere consentito lo spostamento tra le regioni solo per ragioni di necessità.Si pensa anche alla proroga del divieto di ospitare a casa più di due parenti o amici, minori di 14 anni esclusi. La misura, già prevista nel decreto natalizio in scadenza il 6 gennaio, sarebbe prorogata fino al 15 del mese.Intanto, alla luce della crescita dei contagi, sono sempre di più i dubbi sulla riapertura delle scuole con il 50% della didattica in presenza, mentre il governo ha deciso di posticipare la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio.Un'altra ipotesi che si valuta è quella di stabilire nuovi criteri per l'indice Rt che permettano di far scattare con soglie più basse le zone arancioni e rosse per le regioni.
A pesare sulle decisioni di governo e regioni però saranno i dati forniti dalla Cabina di regia per il monitoraggio regionale, che al momento non sono buoni: l'ultimo report dell'Iss ha infatti evidenziato la risalita dell'indice Rt a 0.93.Attualmente la zona arancione scatta a partire da un indice di 1,25, quella rossa da 1,5. L'ipotesi è che possano passare rispettivamente a 1 e 1,25.Un'altra ipotesi è quella di rafforzare la zona gialla nazionale, sul modello di quanto accaduto durante le festività natalizie.Significherebbe, come accaduto durante le feste, una zona rossa nazionale nei festivi e prefestivi e nuovi limiti ai movimenti regionali, con la possibilità inoltre di limitazioni all'orario di apertura di alcune attività commerciali.
Il governo sarebbe quindi intenzionato a elaborare nuove misure senza attendere la scadenza dell'attuale Dpcm, fissata al 15 gennaio.
Ad avere un ruolo fondamentale sarà il monitoraggio del 5 gennaio. A rischio ci sono 6 Regioni (Calabria, Liguria, Veneto, Basilicata, Lombardia e Puglia) con l’indice di trasmissione Rt sopra o pari a 1. Se passasse la linea della revisione dell'Rt, sarebbero a rischio immediato di zona arancione o addirittura in proiezione verso quella rossa.
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