19/03/2024
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Cronaca Paolo Isa 15 gennaio 2021 18:33 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Venerdì 15 gennaio è in programma un'iniziativa, non legale, di apertura di ristoranti ,nonostante le restrizioni in vigore per l'epidemia da covid-19. Più di 60mila ristoratori italiani dal 15 gennaio in avanti resteranno aperti anche la sera, in aperta violazione dei DPCM. E sarebbero stati molti di più, se 390mila imprese non avessero chiuso i battenti nell’anno appena trascorso. Il movimento è cresciuto esponenzialmente sui social negli ultimi giorni, e già il coro mediatico cerca di apporci la propria etichetta: populisti che applaudono e sinistri che condannano.
E' stato anche aperto un sito, IoApro.org, che mostra i ristoranti aderenti al progetto nato in rete di "disobbedienza gentile". A oggi, il portale è praticamente vuoto: le adesioni, nonostante i numeri roboanti degli organizzatori in tutt'Italia, sono nulle. Su YouTube è comparso anche un video tutorial per gestire la giornata, che poi proseguirà con il weekend: consumazioni con pagamenti a offerta, scontrini fiscali e "massima gentilezza" con le forze dell'ordine, dalla finanza alla polizia locale, che "verranno a fare controlli". "Fateli accomodare, date loro i vostri dati senza arrabbiarvi", sottolinea l'organizzazione, "anche loro stanno lavorando e potrebbero avere famigliari o amici nella ristorazione che, come tutti noi, sono in difficoltà".
La protesta
Secondo gli organizzatori, che offrirebbero anche tutela legale in caso di multe, la mobilitazione, che loro definiscono di "disobbedienza gentile", avrebbe già raccolto 50mila adesioni in tutta Italia. E nelle città dove 'Ioapro' ha riscosso maggiore successo - - sarebbero centinaia i locali pronti a riaprire violando i divieti e rischiando di essere multati. Almeno sulla carta.
I ristoratori che hanno abbracciato la protesta si sono anche dotati di una sorta di 'Dpcm alternativo e autonomo', che il suo ideatore ha chiamato Decalogo Pratico Commercianti Motivati e che prevede, tra le altre regole, la chiusura alle 21.45, l'obbligo di indossare la mascherina e di tenere vuoti la metà dei tavoli
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