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Cronaca Viviana Papilio 21 gennaio 2021 20:20 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
NOLA - La senteza emessa ieri dal giudice del Tribunale di Nola infligge pena pari a due anni di carcere per alcuni dipendenti del Comune di Nola finiti nell’inchiesta antiassenteismo chiusasi nel 2017 con un blitz dei carabinieri nel municipio di piazza Duomo.
L’accusa fu: truffa e falsa attestazione di servizio, reati perpetrati durante la tornata elettorale di maggio e giugno 2014 in occasione del rinnovo del consiglio comunale e del parlamento europeo.
Si è conclusa, con questa sentenza del giudice, la prima fase di un’indagine che ha coinvolto inizialmente 63 dipendenti, addirittura un terzo del personale all’epoca in servizio presso gli uffici del Comune. 12 impiegati sono stati prosciolti per tenuità del fatto e altrettanti per non averlo commesso. Nel 2017 una maxi udienza stabilì già 24 proscioglimenti e un’assoluzione.
Una telecamera nascosta, collocata in prossimità del marcatempo, ha immortalato, in oltre 400 sequenze, il malcostume di alcuni dipendenti pubblici che, una volta timbrato il cartellino, abbandonavano la sede del lavoro per recarsi a svolgere commissioni private con l’aggravante che alcuni di essi risultavano essere in servizio straordinario, ovvero percepivano uno stipendio più corposo.
All’occhio elettronico si è assommato il lavoro di pedinamento svolto dai carabinieri, i quali hanno potuto appurare che tra gli attenzionati vi fosse chi portava a spasso il cane, chi si recava al bar o a fare shopping in pieno orario di lavoro.
A sentenza definitiva, i colpevoli saranno anche raggiunti da richiesta di risarcimento da parte del Comune per i danni subiti.
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