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Cronaca Sanità Maria Capasso 13 marzo 2021 23:36 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
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BRUSCIANO - Era l’albero della piccola Mariarita, che sognava una casa sull’albero. Nella notte ignoti senza scrupoli non hanno esitato ad appiccare il fuoco e a bruciarlo. Chiara la matrice dolosa: un attentato incendiario a scopo intimidatorio. Era un prugno di più di settant’anni che dava il benvenuto al “Parco della vita” di località 40 Moggi, a Brusciano.
Un’oasi verde, tra gli sversamenti selvaggi di rifiuti, gestita da privati che con tanto amore e dedizione hanno creato un polmone d’ossigeno in terreni ricevuti in comodato d’uso da persone che credono che la natura vada salvaguardata per mantenere la biodiversità e la vita umana. Sono 400 gli alberi messi a dimora, regalati da persone sensibili tra cui i fiorai. Antignani di Pomigliano d’Arco, per esempio, in omaggio alla donna, ha fatto pervenire diversi alberi di mimosa in concomitanza con la giornata internazionale a lei dedicata. 3.500 le essenze arboree, ogni piantina rappresenta una persona e anche coppie di innamorati.
L’ideatore però di questa iniziativa, Gaetano Allocca , è uno che non ha peli sulla lingua e dà fastidio assai. Proprio nei giorni scorsi aveva denunciato degli inquinatori. Non si sa se i due episodi siano correlati. Fatto sta che l’altro ieri al parco della vita, dedicato ai bambini autistici, c’è stato l’ennesimo attentato. E’ stato incendiato il prugno dove i bambini spesso salivano, tra cui la piccola Mariarita. Le fiamme hanno raggiunto anche le pedane in legno, che sono state donate per realizzare la recinzione in economia . Intorno al parco della vita non ruotano soldi, ma solo tanta solidarietà. Gaetano aveva lanciato un appello: una pedana per ogni abitante.
La risposta timidamente stava arrivando: ma ora tante pedane sono andate in fumo. Nei giorni scorsi decine di piante, tra cui le Cycas sono state distrutte col diserbante. Un altro attentato, un altro avvertimento. Piante rubate, sfregiate e non solo, anche defecazioni. Non c’è pace per questo polmone verde, che racchiude l’amore e la solidarietà di Antonio Sposito, Milena Pastena: una vita per i loro figli speciali. Il parco della vita è stato inaugurato nel maggio 2019 grazie al sogno di un folle, Gaetano Allocca. A sostenerlo c’è anche Giovanni Parrella, agricoltore, che ha messo a disposizione trattore, braccia e anche strumenti agricoli. Ci racconta che un giorno ha visto Gaetano, impacciato, solo tra le campagne e piantumare piante.
Lo ha avvicinato e gli ha detto:” Ti do una mano”. Giovanni rappresenta l’alter ego moderato. Crede nella campagna e nelle sue ricchezze, nelle potenzialità di località 40 Moggi dove quotidianamente vengono sversati rifiuti speciali e dove attraverso i Regi Lagni, camminano veleni. Gaetano denuncia questo ed è stato anche candidato con “Europa verde”.
Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale, è subito accorso sul posto. “ Siamo ancora una minoranza. Da troppo tempo ignoriamo comportamenti ignobili e anche criminali – denuncia Francesco Emilio Borrelli-- perché distruggere il territorio significa non dare un futuro. Distruggere una realtà che dà ospitalità gratuita ai bambini è segno di vergogna e vigliaccheria diffusa. Qua all’ingresso del parco ci sono cumuli di rifiuti gettati da delinquenti cialtroni e incivili”. Il parco della vita è la nostra vita, una realtà che dovrebbe contagiare tutte le realtà vicine. Noi ci siamo.
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