26/04/2024
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Cronaca Paolo Isa 20 aprile 2021 20:20 Circa 5 minuti per leggerlo stampa
Con la partecipazione dell’assessore alle Politiche urbane Carmine Piscopo e dell’assessora al Commercio Rosaria Galiero, la commissione presieduta da Mario Coppeto ha discusso di piazza Mercato. Conclusi i lavori di restyling della piazza, finanziati nell’ambito del progetto di valorizzazione della città storica, sito Unesco, come ha detto introducendo la riunione il presidente Coppeto, si tratta ora di riprendere il confronto, interrotto dalla pandemia, sulla vocazione della piazza e sui progetti che possono contribuire alla valorizzazione culturale ma anche economica di questa parte di città e di risolvere alcune problematiche emerse alla fine dei lavori.
È stato un lavoro importante il recupero di piazza Mercato, ha detto l’assessore Carmine Piscopo, su una parte di città sulla quale da decenni non si interveniva. Ricostruite brevemente le vicende che hanno portato a rallentamenti e interruzioni dei lavori, sempre condotti sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza, l’assessore Piscopo ha ricordato che ora si è in una fase nuova: l’intervento architettonico ha restituito alla città un pezzo importante della sua “Porta a Est”, e con il nuovo presidente dell’Autorità Portuale, Andrea Annunziata, è iniziato un dialogo sull’apertura del Porto anche a quest’area. Si tratta ora di far ripartire le attività economiche e di coinvolgere i cittadini e gli operatori nella cura di questo luogo storico. Intervenuto nelle conclusioni del dibattito, l’assessore Piscopo ha voluto ricordare che ogni intervento di restauro e di recupero di parti di città è anche un’opera di rigenerazione urbana: è recupero di storia e memoria, ma anche trasformazione connessa ai nuovi scenari.
Il presidente Mario Coppeto, intervenuto anche nel corso del dibattito, ha insistito sul futuro di piazza Mercato che non tornerà ad essere quella che era negli anni Settanta, quando era il cuore della vendita dei tessuti e del commercio all’ingrosso, attività poi delocalizzate nell’area metropolitana. Oggi va recuperata la sua vocazione e coniugata al presente: nel contesto del riordino dell’uso della città, si può pensare, ad esempio, a politiche differenziate degli orari perché si trasferiscano qui importanti attività cittadine.
Finalmente si comincia a discutere di ciò che dovrà essere piazza Mercato, ha detto il consigliere Andrea Santoro (Misto – Fratelli d’Italia) che aveva richiesto la partecipazione alla riunione degli attori del territorio per un confronto su alcune problematiche emerse una volta conclusi i lavori ma anche per un più ampio coinvolgimento sulla vocazione urbanistica, ma anche sociale, di questa zona.
Il consigliere Vincenzo Moretto (Misto – Lega Napoli Salvini) ha ribadito, insieme alla perplessità sulle ipotesi di riutilizzo della piazza che ha definito contraddittorie, la propria denuncia sulla distruzione del patrimonio costituito dai basoli di pietra vesuviana, sostituiti impropriamente con la pietra etnea.
È una grande sfida, ha detto l’assessora al Commercio Rosaria Galiero, soprattutto in questa fase di grande difficoltà per le attività produttive bloccate dal Covid, riprendere il discorso sulla vocazione di piazza Mercato restaurata, e farlo nella condivisione con i soggetti economici e imprenditoriali e con i cittadini. Questo luogo può diventare il fulcro per l’artigianato artistico di qualità, può ospitare fiere anche periodiche, può, infine, diventare lo scenario di eventi culturali.
Tra gli ospiti intervenuti alla riunione, Antonio Pariante, presidente del Comitato Civico di Portosalvo, ha definito deludente il risultato del lungo cantiere di piazza Mercato che ha lasciato, alla fine, solo una piazza vuota, e priva di illuminazione, senza contare che nella pavimentazione sarebbe stato più rispondente alla visione Unesco lasciare gli originari basoli vesuviani.
Luigi Rispoli, presidente Associazione Informazione Giovani Europa (AIGE), ha posto l’urgenza di sbloccare il carico e scarico merci per quelle attività che sono rimaste prigioniere della zona pedonale; c’è poi il tema della perdita di posti auto, che si aggraverà con il cantiere di piazza del Carmine, e quello di prevedere spazi per lo scarrozzamento dei bus turistici; il turismo e le attività culturali possono aiutare la ripresa delle attività commerciali in sofferenza in una zona che deve recuperare la propria vocazione mercatale vedendo, però, anche interventi urgenti per evitare che, soprattutto nelle ore serali, la piazza vuota diventi teatro di partite di pallone e rodei di motorini.
Per Claudio Pellone, rappresentante delle Antiche Botteghe Tessili, bisogna riportare in auge le funzioni storiche della piazza coniugandole con i bisogni della contemporaneità: Questo significa ripristinare la funzione mercatale in chiave moderna, con fiere e mercati, non alimentari; fare di un’area, seconda solo a Piazza del Plebiscito per grandezza, un luogo di eventi culturali; favorire l’insediamento lungo il perimetro della piazza di attività di ristorazione.
L’architetto Luca D’Angelo, dirigente del servizio Programma UNESCO e Valorizzazione Città Storica ha innanzitutto ripercorso la lunga vicenda della pavimentazione della piazza: ogni passaggio è stato fatto cercando di preservare sempre i materiali originali, tranne quando sono risultati inutilizzabili, perché rotti o deteriorati, in totale accordo e sotto la vigilanza della Soprintendenza. Sulla chiesa di S. Croce, è appena terminata una manifestazione d’interesse per la predisposizione dei progetti esecutivi per il restauro. L’illuminazione della piazza sarà presto completata, e sarà a Led (i ritardi sono stati causati dalla difficoltà di approvvigionamento dei pali per la ditta appaltante, problema ora risolto). La perdita di posti auto nella piazza e in piazza del Carmine sarà compensata con parcheggi nelle zone limitrofe, mentre si sta valutando un percorso in entrata e in uscita per i bus turistici. La scelta della pedonalizzazione di parte dell’area – che impedisce il passaggio di veicoli per carico e scarico merci - è stata concordata con gli uffici della viabilità competenti, ma è una scelta che, anche con l’intervento della Municipalità e degli stessi uffici competenti, può essere rivista.
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