20/04/2024
(214 utenti online)
Cronaca Paolo Isa 11 dicembre 2021 11:11 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Analisi dellÂ’Ufficio Studi Confcommercio su tredicesime e consumi di dicembre
C’è voglia di normalità dopo il crollo del 2020: questo sembra essere il tema portante della consueta analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio su tredicesime e consumi di dicembre. Saranno di circa 110 miliardi di euro le spese per consumi (inclusi affitti, utenze, servizi, ecc.), un valore inferiore di circa 10 miliardi a quanto speso nel 2019. Per le sole spese commercializzabili (beni e servizi) cioè alimentari, abbigliamento, mobili, elettrodomestici bianchi e bruni, computer, cellulari e comunicazioni, libri, ricreazione, spettacoli e cultura, giocattoli e cura del sé, alberghi, bar e ristoranti, la stima è di 76 miliardi. “Nel 2020 – sottolinea il direttore dell’Ufficio Studi Mariano Bella - questa spesa, fortemente correlata al benessere economico delle famiglie, era scesa a circa 66 miliardi di euro correnti”. “Dicembre – prosegue Bella - si conferma il mese più importante dell’anno per i consumi ma il clima di fiducia delle famiglie in calo, la forte ripresa dell’inflazione e i rincari delle bollette rischiano di ridurre la quota di tredicesima tradizionalmente destinata alla spesa per i regali di Natale che quest’anno si confermerà intorno ai 160 euro pro capite sostanzialmente in linea con lo scorso anno". Bella ha sottolineato che “considerando anche i consumi di chi non beneficia di questo emolumento, cioè l’area del lavoro autonomo, complessivamente la spesa media per famiglia, inclusi affitti, bollette e utenze, a dicembre si attesta a 1.645 euro, lo 0,5% in più rispetto all’anno scorso, ma ancora molto al di sotto rispetto al 2019 (-7,5%)”.
A novembre, il clima di fiducia delle famiglie, pur attestandosi a livelli storicamente elevati, ha ripiegato per il secondo mese consecutivo. Questa situazione, se confermata nei prossimi mesi, rischia di avere ripercussioni nella parte iniziale del 2022 oltre che comprimere, seppure marginalmente, le spese di dicembre e per i regali di Natale. Il deterioramento è correlato in buona parte al riemergere dell’inflazione la quale, per la parte inattesa, cioè quella eccedente l’1,5%-2%, potrebbe comprimere il potere d’acquisto delle famiglie, riverberandosi principalmente in una contrazione degli acquisti di beni e servizi commercializzabili. Infatti, la ripresa dell’inflazione sta colpendo in prevalenza e almeno per adesso, quei beni e servizi a cui le famiglie non possono rinunciare, cioè i cosiddetti consumi obbligati.
Nell’arco di dodici mesi si è passati da un contesto di deflazione a una variazione dei prezzi al consumo superiore al 3% (3,8% a novembre 2021). Il nuovo scenario non ha intaccato orientamenti e propensioni delle famiglie fino a modificarne i comportamenti, ma il suo protrarsi non potrà non incidere sulle scelte di consumo.
La stima di questo tradizionale reddito aggiuntivo nell’ultimo mese dell’anno, prende le mosse dai dati di contabilità nazionale periodicamente diffusi dall’Istat e da quelli delle diverse gestioni pensionistiche dell’Inps.
Partendo dalle retribuzioni lorde dei lavoratori dipendenti e dalle prestazioni pensionistiche lorde di dipendenti privati e pubblici e sottraendo il prelievo contributivo e tributario per i dipendenti (circa 12,3 miliardi di euro) e solo tributario per i pensionati (circa 5,3 miliardi di euro), l’ammontare complessivo delle tredicesime nette si attesta sui 43,8 miliardi di euro.
Tra lavoratori dipendenti (circa 19,3 milioni) e pensionati (poco più di 16 milioni) il numero dei beneficiari nel complesso sfiora i 35,4 milioni che equivalgono, se si assume la posizione professionale come condizione della persona di riferimento (la figura del capofamiglia nel linguaggio comune), a circa 19,5 milioni di famiglie che ricevono questa retribuzione aggiuntiva.
Secondo un sondaggio realizzato da Format per Confcommercio quest’anno per i regali di Natale si spenderanno in termini pro capite 158 euro rispetto ai 164 dello scorso anno, -8% rispetto al 2019 e oltre il 36% in meno rispetto al 2009. Quest’anno per i regali si spenderanno complessivamente 6,9 miliardi rispetto ai 7,4 miliardi dello scorso anno. I risultati confermano l’attuale clima di incertezza dovuto al perdurare della pandemia ed ai rincari generalizzati dei prezzi.
Commentando i dati dell’analisi dell’Ufficio Studi della Confederazione sui consumi di dicembre, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha sottolineato che “la crescita dei consumi a Natale rischia di essere frenata dai timori per la pandemia, dall’inflazione e dai costi dei consumi obbligati. Per rilanciare la fiducia occorre accelerare il previsto taglio delle tasse, a cominciare da Irpef e oneri contributivi a carico delle imprese”.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti