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Politica Redazione 10 marzo 2017 16:05 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Interrogazione a risposta scritta di Luigi Di Maio al ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione e al ministro dellÂ’Interno
MARIGLIANO - Oramai intenzione del M5S risolvere definitivamente il problema dei dipendenti infedeli al Comune di Marigliano. Dopo la denuncia del consigliere comunale Francesco Capasso e dopo le polemiche scaturite dalla vicenda, a causa della trasmissione televisiva di Rete 4, Quinta Colonna, entra apertamente in campo anche il vicepresidente della Camera dei deputati Luigi Di Maio.
Il vicepresidente della Camera, infatti, questa mattina ha depositato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro della semplificazione e della pubblica amministrazione e al Ministro dell’interno per denunciare il grave fenomeno di assenteismo che si starebbe verificando presso il comune di Marigliano.
Scrive il vicepresidente Di Maio: “Sarebbero infatti numerose le segnalazioni di cittadini che quotidianamente incontrano dipendenti comunali al supermercato, al bar e a passeggio per le vie cittadine.
Il consigliere comunale del MoVimento 5 Stelle Francesco Capasso ha già denunciato pubblicamente questa gravissima situazione da oltre un anno ma senza risultato, con dichiarazioni pubbliche e presentando il 24 marzo 2016 un’interrogazione in consiglio comunale che a quasi un anno di distanza non ha ancora avuto risposta.
È una situazione ormai insostenibile, che nuoce gravemente all’immagine delle Istituzioni e dei dipendenti onesti del comune di Marigliano”.
Questa è l’interrogazione a risposta scritta di Luigi Di Maio
“Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione
Al Ministro dell’interno
Per sapere – premesso che:
secondo quanto si apprende da fonti di stampa, presso gli uffici del comune di Marigliano (Napoli)
si starebbe verificando uno scandalo legato all’assenteismo dei dipendenti della medesima
amministrazione comunale;
dalle dichiarazioni rilasciate e dall’interrogazione depositata nel marzo 2016 dal consigliere del
MoVimento 5 Stelle presso il comune di Marigliano (Napoli) Francesco Capasso, tale situazione
sarebbe stata ripetutamente segnalata da numerosi cittadini che lamentano l’assenteismo dei predetti
dipendenti durante l’orario di lavoro. Questi ultimi sarebbero stati più volte notati in orario
presumibilmente lavorativo presso supermercati, bar o per le vie cittadine;
le denunce del consigliere comunale Capasso sarebbero rimaste inascoltate, non avendo ottenuto
risposta e persistendo le problematiche di assenteismo denunciate da molti cittadini;
di questa vicenda si sarebbero interessate anche importanti testate giornalistiche radiotelevisive a diffusione nazionale con grave pregiudizio per l’immagine dell’Amministrazione comunale di
Marigliano, con particolare riferimento a quei dipendenti che con reale spirito di servizio prestano
con regolarità la loro attività lavorativa presso gli uffici del comune di Marigliano senza assentarsi
ingiustificatamente dal luogo di lavoro;
tali situazioni, che peraltro potrebbero integrare fattispecie di reato, vengono segnalate, su scala
nazionale, con una frequenza che al deputato interrogante appare eccessiva nonostante le recenti
modifiche al decreto legislativo n. 165 del 2001 (con particolare riferimento all’articolo 55-quater);
pertanto, a parere del deputato interrogante, sarebbe necessario un contrasto più concreto da
attuarsi, non solo mediante l’approvazione di normative più stringenti sul piano disciplinare, civile e
penale, ma anche mediante controlli e monitoraggi più serrati di quanto avviene nelle
amministrazioni pubbliche italiane; –
se i Ministri interrogati siano informati della vicenda e quale sia la loro opinione in merito;
se il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione non ritenga di doversi attivare
affinché, nell’ambito dell’emanazione dei decreti attuativi della legge cosiddetta “Madia”, si
approntino più stringenti meccanismi di controllo e monitoraggio che consentano una più efficace
applicazione delle norme repressive citate;
se il Ministro dell’interno non ritenga opportuno predisporre meccanismi di controllo volti a
impedire il verificarsi di comportamenti che potrebbero integrare fattispecie di reato”.
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