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Politica Paolo Ganzerli 17 febbraio 2018 01:48 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Abbiamo raggiunto al telefono il Segretario del Partito Democratico di Caivano Antonio Angelino che ci ha parlato della presentazione dei candidati di ieri.
Nel pomeriggio di ieri, venerdì 16 febbraio, si è svolta a Caivano la presentazione dei candidati del Partito Democratico per le prossime elezioni del 4 marzo. Nella sede caivanese del PD erano presenti Massimiliano Manfredi e Francesco Russo, candidati al Senato rispettivamente al plurinominale e all’uninominale, Gennaro Migliore e Antonio Falcone, candidati alla Camera. Anfitrione della serata il Segretario Cittadino del Partito Democratico di Caivano Antonio Angelino che noi abbiamo raggiunto al telefono: « È stata una festa della democrazia, ogni volta che si stimola il confronto, il dialogo e l’approfondimento delle proposte politiche è sempre un fatto positivo. Abbiamo voluto dare questo taglio, non volevamo fare la solita presentazione dei candidati, anche perché il Partito Democratico ha scelto delle persone che hanno una credibilità sul territorio. Gli altri candidano Sgarbi che si può conoscere mediaticamente, ma di fatto non è che può risolvere i problemi di un territorio che non conosce e non vive. Noi abbiamo deciso di istituire una rappresentanza vera in un territorio che era un po’ a secco di rappresentanza parlamentare, e ciò ci ha permesso, sondaggi alla mano, di recuperare in queste settimane».
Angelino ha parlato dei sondaggi che sembrano prevedere, nel collegio, un testa a testa tra centrodestra e Movimento 5 stelle: «I sondaggi di partenza sono stati fatti su uno storico che non ha aderenza con la realtà della nuova legge elettorale. I collegi uninominali sono molto più grandi rispetto a quando era in vigore il Mattarellum, il nostro alla Camera conta 11 comuni e circa 300.00 persone, mentre al Senato addirittura il doppio. Con questo non voglio dire che i sondaggi sono favorevoli, ma sono certo che la capacità di ottenere consensi di un candidato come Antonio Falcone o come Francesco Russo di certo non ce l’hanno i candidati delle altre forze politiche, e questo mi lascia ben sperare».
Per quanto riguarda le proposte del PD per il territorio e più in generale per il Sud: «Noi abbiamo fatto un programma di 100 cose fatte e 100 cose da fare. Chi opera fa degli errori, solo chi non agisce non sbaglia, ma noi abbiamo portato dei risultati. Gli altri parlano di reddito di cittadinanza, noi abbiamo proposto due anni fa il reddito di inclusione e a febbraio, in Campania sono state fatte più di 7000 richieste. Il Pd è il partito di governo che maggiormente ha investito al Sud: abbiamo messo più di un miliardo in un programma che si chiama “Resta al Sud” con cui abbiamo provato a stimolare quei giovani che hanno idee valide e voglia di costruirsi un futuro, per non parlare degli incentivi alle imprese che assumono. Nelle sei regioni del Sud più in difficoltà sono stati dati incentivi alle imprese del 100% al primo anno e del 50% al secondo e al terzo anno. Io credo che oggi il Partito Democratico sia l’unica alternativa per un “voto vero” perché ha dimostrato di saper fare delle scelte».
Il Comune di Caivano è sotto gestione commissariale da settembre. Angelino, Dottore di ricerca in Storia delle istituzioni politiche e Consigliere Comunale uscente, resta uno dei papabili per il centrosinistra caivanese per la candidatura alla carica di Sindaco. Ha parlato così della situazione attuale: «A Caivano, il 18 settembre scorso abbiamo mandato il Sindaco a casa. Ora abbiamo una gestione commissariale da parte del Commissario Prefettizio De Vivo. Io come Consigliere e Segretario del partito ho gestito il gruppo che era composto da 5 consiglieri. È stata un’esperienza indescrivibile, servire la propria gente anche all’interno delle istituzioni è sempre motivo d’orgoglio e sarò sempre grato ai cittadini caivanesi per avermi offerto questa opportunità . Non sono certo che si vada a votare a Maggio, la Commissione d’accesso insediatasi al comune il 28 dicembre scorso potrebbe sciogliere l’Amministrazione per infiltrazione qualora ce ne fossero gli estremi e si potrebbe non votare prima del 2020”.
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