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Politica Redazione 24 settembre 2020 17:43 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Che senso ha misurare la temperatura a docenti e personale amministrativo, farli firmare all’ingresso e all’uscita dalla scuola e poi non controllare, parimenti, gli alunni o acquisire una autocertificazione giornaliera dei, familiari e/o tutori? La sicurezza degli studenti in primis, certo! E quella degli insegnanti e del personale non docente!? Leggendo alcune notizie riguardanti il virus si apprende che i giovani rarissimamente sono colpiti in forma patologica. Sono però spesso portatori sani e diffusori potenzialmente molto attivi per una classe docente over 50.
Da Orizzontescuola.it, si apprendono le Linee guida rientro a scuola emesse dalla Regione Piemonte: “…termoscanner per misurare temperatura a studenti e docenti, autodichiarazione assenze. Nel vademecum viene specificato che genitori/tutori sono tenuti a effettuare la misurazione della temperatura corporea dei propri figli presso il proprio domicilio prima dell’avvio a scuola. A seguito di tale operazione dovranno compilare e firmare giornalmente l’autocertificazione prevista, o altra autocertificazione (registrazione sul diario, registro elettronico o altri strumenti digitali o qualunque altro mezzo ritenuto idoneo), che dovrà accompagnare lo studente ed essere esibita ad ogni richiesta da parte della scuola. Qualunque studente o membro del personale scolastico non dovrà recarsi a scuola qualora presentasse febbre o sintomatologia riconducibile a infezione da COVID-19… Le scuole sono tenute, tra l’altro, a
· Prevedere una dotazione di termometri in grado di misurare la temperatura a distanza e/o termoscanner per rilevare la temperatura agli studenti ed agli operatori al momento dell’ingresso;
· Tenere un registro degli alunni e del personale di ciascun gruppo/classe e di ogni contatto che, almeno nell’ambito didattico e al di là della normale programmazione, possa intercorrere tra gli alunni ed il personale di gruppi classe diversi (registrare le supplenze, gli spostamenti provvisori fra le classi) per facilitare l’identificazione dei contatti stretti, da parte della ASL competente.
· Predisporre modalità di insegnamento blended o misti nel caso di alcuni studenti e/o alcuni insegnanti siano in quarantena, come contatti stretti o nell’evenienza di un lockdown della intera scuola per esigenze epidemiologiche…”
La sicurezza degli studenti in primis, certo! Ma quella degli insegnanti e del personale non docente!?
Da OggiScuola del 19 agosto 2020 si evidenziava come, “…scorrendo le informazioni salta all’occhio un dato: si parla degli studenti….Ma quella degli insegnanti e del personale non docente? Controlliamo un po’ di notizie riguardanti il virus: i giovani rarissimamente sono colpiti in forma patologica. Sono però spesso portatori sani e diffusori potenzialmente molto attivi…
Di contro il personale docente e non docente è in maggioranza over 50, nella fascia, cioè, che diventa a maggior rischio.”
Concludo: un controllo della temperatura degli alunni, oltre che dei docenti e del personale amministrativo è, ad avviso di chi scrive, assolutamente inderogabile! A scuola ora i soldi sono arrivati e molti plessi sono dotati di termoscanner sofisticati. Non usarli, per qualsiasi ragione (privacy inclusa, le cui conseguenze sarebbero da imputare agli stessi, genitori, tutori), mi sembra pura follia!
Arch. Nino Serpico già Rspp I.C. Mariglianella
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