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Economia Redazione 11 aprile 2013 01:25 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Parliamo del mistero delle 200 voci di spesa dellÂ’INPS
Vorremmo conoscere le 200 voci circa nel libro paga dell’Inps: Mastrapasqua ha parlato di 400 miliardi di euro. Il gran numero di attività svolte dall’Istituto è testimoniato dalle cifre prese dal sito istituzionale: 41,8 milioni di utenti; 23,8 milioni di lavoratori (l’82% della popolazione occupata in Italia); 1,4 milioni di imprese; 16,6 milioni di pensionati; 23 milioni di pensioni erogate ogni mese, compresi i trattamenti agli invalidi civili; 4 milioni di persone che ricevono prestazioni a sostegno del reddito; 10,4 miliardi di euro spesi ogni anno per il sostegno alla famiglia; 19,1 miliardi di euro spesi ogni anno per il sostegno del reddito.
Oltre 2 miliardi di euro per la cassa integrazione nel 2012,destinata la cifra a crescere nel 2013.
Nel 2012 l’importo delle pensioni, complessive, si è avvicinato a quota249,030 miliardi di euro, circa un terzo del totale della spesa pubblica (809 miliardi), circa il 16% del Pil (1.588 miliardi). Ci mancano dei dati, voci di spesa difficili da reperire, argomenti da più interrogazioni parlamentari, da commissione di inchiesta. Inoltre, gli enti non versano da mesi i contributi per i propri dipendenti, da non dimenticare l’accorpamento con l’Inpdap e i suoi oltre 10 miliardi di disavanzo.
Il mistero degli esodati. Errori strutturali gravissimi che rischiano di far precipitare la situazione mettendo a rischio le pensioni. Gli enti locali continuano ad indebitarsi, la disoccupazione e le imprese fatte fallire diminuiscono le entrate. Sostenere la spesa dei contributi pensionistici è diventato difficile per chiunque e non è pensabile attuare nuove manovre repressive. Per prima cosa bisogna far rientrare i contributi non versati dagli enti, anche pignorando gli stipendi dei responsabili così come avviene per i contribuenti, comuni mortali. Obbligare le grandi aziende che delocalizzano, a pagare pesanti penali, creando un fondo per la cassa integrazione.
Bisogna impedire alle piccole e medie imprese di chiudere o venir confiscate dalle banche o da Equitalia.
Tanto basta per tamponare l’oblio, in seguito, ideare una drastica riforma del sistema pensionistico in Italia. L’Inps non deve produrre guadagno, tanto meno avere un disavanzo, se ciò avviene, come ci appare chiaro, prima di dar voce ad idee di riforma, bisogna conoscere per intero le voci di spesa dell’ente previdenziale.
Giancarlo Palmese
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