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Economia Anna Filannino 07 ottobre 2015 22:58 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Ritardo nei pagamenti
Il decreto legislativo 4 marzo 2015 ha introdotto una nuova indennità di disoccupazione in sostituzione delle AspI e mini AspI. Sorellastra delle prime due la NASPI fa capolino e sovverte il sistema di calcolo previgente causando non pochi problemi di gestione e lavorazione delle domande da parte degli uffici INPS che hanno dovuto adottare nuove procedure di calcolo e rispettare nuovi requisiti per l’erogazione dell’assegno di disoccupazione.
L'importo dell’indennità viene conteggiato facendo riferimento alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni, divisa per il totale delle settimane di contribuzione e moltiplicata per il coefficiente numerico 4,33. Non tutti possono ottenere il pagamento della NASPI in quanto è necessario che il lavoratore abbia perso la sua occupazione non per volontà propria bensì altrui, deve avere almeno tredici settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti e deve far valere 30 giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.
Nel calcolo della durata, però, non vengono presi in considerazione i periodi di lavoro precedenti, per i quali il dipendente ha già beneficiato dell'assegno di disoccupazione. Tutto ciò è a danno soprattutto dei lavoratori stagionali che vedranno sensibilmente ridotto il periodo di erogazione dell’indennità di disoccupazione. Le nuove modalità di calcolo hanno determinato l’insorgere di molteplici problematiche ed hanno comportato l’innescarsi di un processo lungo e tortuoso che danneggia i cittadini . Risultato? Ci sono disoccupati che ancora attendono il pagamento dell’indennità richiesta.
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