Arte
Vincenzo Esposito
26 aprile 2016 12:12
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Nola, Anfiteatro Laterizio a rischio: la risposta del Sottosegretario alla Cultura Dorina Bianchi
NOLA – Un bene prezioso per la città, buttato e interrato dalla politica a causa dell’innalzamento della falda acquifera. Negli scorsi mesi abbiamo riportato i dubbi esposti dal dott. Gennaro Barbato in merito allo stato di salute dell’Anfiteatro Laterizio.
Le questioni sottoposte da Barbato sono divenute oggetto di un’interrogazione Parlamentare del deputato Pd Massimiliano Manfredi. La risposta del Sottosegretario Alla Cultura Dorina Bianchi conferma i dubbi dei cittadini, che vedono nella cultura e nell'arte una grande possibilità di sviluppo per la nostra area:
“L’ubicazione dell’anfiteatro è stata sempre nota, come ben si può evincere dalla cartografia storica e dai testi di storia locale a partire dal XV secolo. Saggi di scavo nell’attuale Masseria D’Angerio sono stati condotti agli inizi degli anni 90 del secolo scorso consentendo di mettere in luce parte del vomitorio sui lati opposti della struttura lungo l’asse maggiore.
Una campagna di scavo con finanziamenti CEE è stata avviata a partire dal 1997 e si è conclusa con la messa in luce di parte delle strutture ancora presenti, con l’ima e la medio cavea, e di parte dell’arena. Tutt’oggi rimangono da scavare circa due terzi dell’edificio, parte dei quali insistono in terrei acquisiti dal demani statale con esproprio sia dei suoli che dei fabbricati ivi esistenti e costruiti usando le gradinate dell’anfiteatro come sostruzioni.
Uno dei fabbricati è utilizzato come deposito dei materiali di scavo ancora custoditi dalla Soprintendenza Archeologica della Campania. La porzione di anfiteatro messa in luce è ufficialmente aperta alla fruizione pubblica fino all’anno scorso è stato possibile ospitare diversi eventi al suo interno. La collaborazione dei partner coorganizzatori degli eventi e un vecchio contratto con la ditta Euforbia per la manutenzione del verde nelle aree archeologiche hanno consentito fino ad oggi di mantenere in condizione decorose lo stato dei luoghi. L’ultimo intervento di pulizia risale a poche settimane fa.
Lo stato di degrado a cui si fa cenno nell’interrogazione parlamentare fa riferimento alla situazione di circa un anno fa, quando l’arena si presentava ricolma d’acqua a causa di una falda che interessa tutta l’area nolana e che ha compromesso la fruizione del noto parco archeologico protostorico di Nola, per il quale lo scorso anno si è decretata la chiusura col rinterro definitivo dell’evidenza archeologica.
È stata cura della Soprintendenza richiamare gli enti competenti a elaborare una soluzione per arginare la risalita della falda, che tuttavia da circa un anno è scesa liberando quindi l’arena. Ciò premesso va segnalato che da poche settimane l’intera area archeologica dell’Anfiteatro nolano ha goduto di un intervento di pulizia e manutenzione del verde che ne ha ripristinato completamente la fruibilità, tanto da poter predisporre lo svolgimento della Via Crucis per il 18 marzo, su richiesta dell’Ente Comunale, in occasione delle solennità pasquali.
L’area ad oggi è destinata a parco archeologico, con parte dell’anfiteatro messa in luce, è dunque perfettamente fruibile. Indubbiamente, si può concludere, l’anfiteatro di Nola meriterebbe di essere portato alla luce integralmente o almeno per la parte sulla quale non insistono edifici moderni e già in possesso del demanio dello Stato, ricadendo in un’area interessata dalla presenza di interi quartieri della città di età romana che, stando alla documentazione disponibile, si conservano per circa due metri in elevato a pochi centimetri dal piano di calpestio moderno.
Un progetto di valorizzazione dell’intera area con al centro l’anfiteatro viene del resto auspicato dalle forze politiche della città e dalla cittadinanza tutta da diversi anni e potrà essere oggetto di specifico intervento, qualora vi sia il concorso delle istituzioni potenzialmente interessate anche sul cruciale nodo delle necessarie risorse da investire.
Se infatti vi è la consapevolezza che non tutte le testimonianza archeologica debbano e possano essere portate alla luce, tuttavia alcune specifiche realtà possono rappresentare una preziosa risorsa per tutti i territori in cui insistono”.
“All'interrogazione Parlamentare – il commento di Barbato - sull'Anfiteatro laterizio di Nola fatta dall'On, Massimiliano Manfredi su mia richiesta per portare alla luce definitivamente il sito archeologico importantissimo per lo sviluppo economico di Nola e dei paesi limitrofi ,la risposta del Sott. alla Cultura si capisce facilmente che non c'e grande interesse per Nola per non parlare di fondi Ministeriali e di progetti per iniziare i lavori di scavo. A pensare che Nola è una città Romana più importante sia di Pompei che di Ercolano e che era stata capace di fermare Annibale”.
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