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Letteratura Anna Filannino 05 settembre 2015 19:50 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Tommaso Campanella, 5 settembre 1568 – 21 maggio 1639
Il 5 settembre 1568 nacque il Filosofo, teologo, poeta e frate domenicano italiano che si configura come uno dei maggiori rappresentanti del Rinascimento italiano.
L’aspetto prioritario del suo pensiero filosofico risiede nell’accordare alla natura un’immagine altamente positiva; egli la considera come emblema dell’armonia, della verità e della giustizia, infatti sostiene che l’ingiustizia, gli inganni e la violenza che turbano la società sono da attribuire all’allontanamento dell’uomo dal modello naturale.
Ebbe una vita difficile a causa del suo pensiero non in linea con gli orientamenti vigenti. Nel 1592, accusato di pratiche magiche, fu arrestato e processato. Il processo si concluse con l’intimazione di abbandonare le dottrine antiaristoteliche. Ordì una congiura volta alla creazione di un nuovo stato teocratico ma fu scoperto ed incarcerato per tentata ribellione ed eresia; riuscì ad evitare la pena capitale fingendo di essere folle. Mostrò la sua pazzia rispondendo continuamente a qualsivoglia interrogativo con la frase: “dieci cavalli bianchi”. Nei 27 anni di prigionia nei Castelli di Napoli compose la maggior parte delle sue opere che ancora oggi accompagnano gli studenti nella loro formazione storico-filosofica.
Considerato uno degli anticipatori della filosofia moderna, le sue opere costituiscono per i giovani in formazione il passaggio dalla concezione medievale del mondo a quella moderna. Studiare Tommaso Campanella significa inserire un tassello indispensabile nel mosaico della formazione filosofico-culturale individuale.
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