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Scuola Redazione 07 maggio 2019 14:03 Circa 6 minuti per leggerlo stampa
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ROMA - Il 4 Maggio 2019,per il Liceo C. Colombo, resterà per sempre, in modo indelebile una data da ricordare.
Un pomeriggio colmo di emozioni, un confronto interattivo, un sentire nuovo ed intenso, risate ma anche riflessioni: è stato questo, e molto altro, l’incontro con Andrea Camillleri.
Una delegazione di alunni del Liceo Colombo di Marigliano, accompagnati dalla Dirigente Scolastico prof.ssa Nicoletta Albano e dalle prof.sse Stella Prisco, Annamaria Russo e Antonella Spiezia, hanno incontrato il famoso scrittore Andrea Camilleri nella sua casa di Roma e ancora l’emozione pervade tutti nel ricordo di quando si è varcata la soglia della sua abitazione.
L’autore , seguitissimo ed amatissimo dai lettori di ogni parte del mondo, gradendo la pacata intrusione, è entrato nell’anima dei presenti, raccontandosi come uomo e come scrittore
Il Dirigente Scolstico Nicoletta Albano ha portato i saluti del Liceo Colombo e di tutta la comunità mariglianese e ha ringraziato lo scrittore per la disponibilità e l'affetto con cui ha accolto tutti. Si è poi rivolta agli alunni , visibilmente emozionati , invitandoli a rivolgere le domande, scaturite dalla lettura approfondita degli scritti di Camilleri ,con il l desiderio di conoscere in profondità “ l’animo dello scrittore.”
I ragazzi hanno rivolto domande in merito ai suoi scritti ed hanno chiesto anche suggerimenti per affrontare in modo positivo il futuro e consigli per un approccio positivo dei giovani alla cultura.
Camilleri ha sollecitato tutti a “leggere” ed utilizzare la lettura come strumento ideale per guardarsi dentro, osservare la realtà e acquisire padronanza della lingua “più bella del mondo “:l’ITALIANO
Sono poi emersi sapienti insegnamenti regalati ai i ragazzi che, senza esitazione hanno chiesto cosa avrebbe consigliato loro per riuscire a realizzarsi nella vita. Camilleri ha sostenuto che nella vita è fondamentale porsi una meta e quando la si è raggiunta, spostarla 10 passi più avanti ; una volta raggiunta , spostarla ancora più avanti. Al riguardo si è testualmente espresso " ...senza sprechi di energia, con calma, con fredda determinazione, raggiungere ciò che si vuole, e quando si è raggiunto spostare sempre più in là quello che si vuole.....poter morire dicendo porca miseria l'avevo messa 10 metri più in avanti e non ho più il tempo di percorrerla. Non so se è un consiglio...... ma è un modo di vita".
Gli alunni ammaliati da quanto tracciato sul senso della vita hanno chiesto ancora al Maestro di conoscere il segreto per diventare scrittori. Camilleri amorevolmente ha risposto “Quando ho cominciato a scrivere io prendevo Pirandello, lo leggevo e dicevo, cavolo, ma perché ha messo questo aggettivo lì, provavo a cambiarlo, provavo a riscrivere la frase, ma veniva sempre una schifezza ....però era un tentativo di penetrare nella scrittura. La lettura dialettica anche di uno scrittore è il migliore insegnamento di scrittura. Chiedersi perché quello scrittore che voi amate, compone la frase in quel modo , e trovare la regione perché usa quest'aggettivo e no altri ......il migliore insegnamento di scrittura sono le varianti della poesia....le varianti sono lezioni di scrittura di qualsiasi poeta .....come arriva a certi risultati e perché ci arriva...e poi rubate il mestiere".
La disponibilità mostrata dallo scrittore ha sollecitato sempre più la curiosità degli alunni che hanno chiesto come mai il dialetto ha un posto importante nei Suoi scritti.
Il Maestro ha subito messo in evidenza non solo il valore dei dialetti nella nostra lingua italiana, ma soprattutto l'esigenza di difendere il nostro idioma dagli attacchi di quelle straniere, in particolar modo la lingua inglese, che si è insinuata come “il cavallo di Troia” nella nostra comunicazione quotidiana. Afferma infatti che " ......la storia della letteratura italiana e la storia del teatro ha alla base i dialetti..... Il dialetto, la lingua ufficiale della lingua italiana ha una forza centripeta come tutte le lingua, cioè l'albero della lingua si realizza con l'apporto di parole periferiche che a forza di essere usate nel linguaggio quotidiano acquistano l'onore della lingua ufficiale......quindi i dialetti sono stati per la lingua italiana come la linfa per la pianta...la lingua italiana è una tra le più belle al mondo solo perché aveva i dialetti e dai dialetti attingeva....perdendo i dialetti, scopriamo il fianco e avete l'attacco della lingua più forte oggi , l'inglese, introdottosi come il cavallo di Troia attraverso la tecnologia......ora si è deciso di parlare solo in inglese, pensate che le leggi europee vengono dette in inglese.....nazione che sta facendo il possibile per andarsene dall'Europa...anche questo è un paradosso......difendete il Napoletano e difendete la lingua Italiana".
Questi e tanti altri sono stati i temi di discussione e di confronto con l'autore che, instancabile, non ha smesso un attimo di interloquire con i suoi ospiti regalando maestosi momenti di emozione, di riflessione e sicuramente di grande crescita umana e culturale.
Gli aneddoti ,i ricordi adolescenziali, le mordaci sottolineature verbali; l’essere attraverso il “verbum” come un nonno che amorevolmente soddisfa le curiosità dei propri nipoti e li induce a trovare, con razionalità e pacatezza, la giusta risposta alle insoddisfazioni e preoccupazioni dell’uomo moderno.
Una piacevole chiacchierata su passioni, obiettivi, ambizioni e su come si cambia crescendo
Come solo i grandi uomini sono soliti fare prima di congedarsi , in tutta semplicità ,non si è sottratto alla richiesta di autografare i testi che i ragazzi avevano letto e nel salutare tutti con un caloroso abbraccio ha dato appuntamento ad un prossimo incontro che sarà felice di avere con altri alunni del Liceo Colombo.
E’ stato un incontro straordinario ed emozionante che ha consentito di creare un “ponte letterario”, da consolidare nel tempo, tra il Liceo C. Colombo e Andrea Camilleri per accompagnare la crescita culturale di tutta la comunità scolastica.
Antonella Spiezia
Annamaria Russo
Stel la Pisco
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