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Calcio Giuseppe Lombardi 30 giugno 2021 17:16 Circa 9 minuti per leggerlo stampa
"Nell'intervallo di Napoli-Verona sono andato negli spogliato per suonare la carica e mi sono sentito quasi rilassato dopo la rete del vantaggio. Non mi ha fatto altrettanto piacere vedere nei successivi minuti il pareggio."
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato in conferenza stampa dopo il lungo silenzio dei mesi precedenti:"Vi ringrazio per essere qui, è chiaro che sono stati momenti difficili questi del Covid, che non ci aspettavamo, ci ha colti impreparati
Nello scorso campionato avere questo problema nel mese di marzo, dover ritardare la fine del campionato stesso non avendo lo spazio e il tempo che si è conclusa quest'anno dove ognuno pensa ai propri egoismi. Io avevo detto, visto che c'era il Covid, che non aveva senso programmare i campionati europei. Ci hanno costretti, non avendo potuto fare un ritiro vero ed un mercato vero, dobbiamo fare la corsa per creare degli assist agli istituzionalisti? A quelli che stanno nel calcio senza investire denaro, invece di essere al nostro servizio per tutelarci ci creano problemi non da poco".
Leggevo del problema del Premier inglese, che ha castigato i protagonisti della Superlega, ma variante o non variante si accorda la finale a Londra con gli spettatori. Una settimana prima del lockdown mi è stato chiesto di giocare in Spagna, dissi ma come facciamo a muoverci, e mi dissero di arrivare a Parigi e poi spostarci in pullman. E' più importante una partita che la salute dei popoli? Tra poco pubblicheremo i calendari, ma chi ci garantisce? Io lo chiederei a Draghi, ma deve prendere atto che ci sono più di 30mln di italiani che trovano nel calcio una valvola di sfogo, l'80% di loro, ovvero 24 sono uomini che lavorano per il paese, allora perché tu ti disinteressi completamente al mondo del calcio che è una valvola di sfogo importante? Hai una grande credibilità in Europa, perché non convinci i tuoi colleghi a resettare tutte le partenze dei campionati posticipandone l'inizio ad una data per avere più serenità vaccinale? Perché in Europa non è nata una obbligatorietà ai vaccini e sento tanta gente che non vuole vaccinarsi. Perchè Draghi trascura il primo sport italiano?. Nel calcio nessuno ha mai fatto nulla! Sono quarant'anni che c'è una legge sbagliata, si dice sempre ci deve pensare il governo ma il governo non fa nulla".
Cosa è accaduto nella serata di Napoli-Verona? Ha qualcosa da rimproverarsi in questi ultimi mesi?
"Rimproverarsi e rimproverare è la strada più facile. Una volta che rompi qualcosa, i cocci si vedono sempre. Con il Covid le partite sembrano quasi giocate in un acquario, dove questa impetuosa presenza fonica delle voci degli allenatori sembrano stordenti. Come in un acquario c'era una situazione irreale, le voci degli allenatori diventavano protagoniste. Io non credo che quando c'è il tifo dello stadio la voce arriva ai vari calciatori, tant'è che appena c'è il gioco fermo l'allenatore chiama quello più vicino per comunicargli qualche cosa. Quando non hai nessuno sugli spalti tu hai la libertà di condurre il gioco dalla panchina. Rimproverarmi qualcosa? Non credo, è stato un campionato falsato per tutti. Poi si potrebbero avere cattivi pensieri se facessi dietrologia, ma io non ne faccio dietrologia.
Nell'intervallo di Napoli-Verona sono andato negli spogliato per suonare la carica e mi sono sentito quasi rilassato dopo la rete del vantaggio. Non mi ha fatto altrettanto piacere vedere nei successivi minuti il pareggio. Sai, arrivi alla fine di un campionato così negativo e complesso, dove anche il risultato degli altri conta, dove sei già stato bastonato durante l'anno in delle partite in cui forse meritavi di più. Poi c'è l'episodio del Cagliari che già ci aveva creato dei patemi d'animo, quindi voglio dire che non ho nulla da recriminare. Ripeto, è stato un campionato molto falsato. Abbiamo fatto un assist agli europei, senza sapere nemmeno se si potesse girare per l'Europa. Vorrei tanto che alcuni colleghi direbbero 'Aurelio hai ragione, convinciamo 7/8 squadre a non partire"
Cosa pensa della Superlega? È vero che il Real Madrid gli ha chiesto di partecipare?
"Florentino Perez è mio amico, ma non mi ha contattato. Non sono favorevole alla Superlega, ma io ne faccio una questione economica. Non è facendo un torneo ad inviti che risolvi i problemi dell'economia del calcio. Li risolvi se prendi coscienza che Champions e Europa League non servono a nessuno. I nostri fatturati non possono più permettersi di andare avanti così, solo per favorire gli istituzionalisti. Florentino Perez sbaglia perchè vuole fare un torneo chiuso, invece deve dare la possibilità a tutti di partecipare ad un grande campionato europeo".
Quindi come andrà a finire la questione Superlega?
"Dovrebbe prevalere il buon senso, la cosa più auspicabile è che tutti gli attori del sistema si possano sedere intorno a un tavolo. Se io faccio giocare la Juventus col Crotone, è difficile che il Crotone possa battere la Juventus. C'è una democraticità che va rispettata, è vero, ma è altrettanto vero che Veltroni nel '96 disse che le società di calcio non sono dei club, ma delle società con finalità lucrative".
Cosa pensa del mondiale 2022 in pieno inverno?
"Ho sempre detto che quella è la superca**ata del secolo. Ho sempre detto che lì ci sono degli interessi nati in illo tempore, quello che era valido prima del Covid ora non è più valido. Io faccio un mercato, spendo 200 milioni, poi arriva Tizio e arriva Caio e si prende il calciatore. E poi se si fa male? Addirittura volevano prendere i giocatori per le Olimpiadi. Poi leggo 'De Laurentiis ha negato a Fabian Ruiz di andare a Tokyo'. Ma che stiamo scherzando? Visto che si gioca a dismisura allora si facciano meno partite in campionato. Non puoi avere 20 squadre solo perchè ti devono votare".
Su Spalletti
"Lo avevo incontrato una volta a Roma, e noi virammo in quell'occasione su Benitez o Sarri, non lo ricordo. Credo che sia uno che sappia allenare molto bene le sue squadre, non è mai stato semplice giocare contro di lui. Ha gestito situazioni difficili a Roma e Milano, in una società che magari non metteva le cose in chiaro".
Sul futuro di Insigne?
Insigne? Non ci siamo proprio visti, la necessità di finire il campionato, il ritiro con la nazionale, non voler ad un certo punto diciamo scasinare la situazione e abbiamo detto finito l'Europeo ci incontreremo, parleremo e sarà quello che sarà".
Come uscire da questo biennio deludente?
"Il vero problema è l'aumento del nostro monte ingaggio. Ci sono club che fatturano molto più di me, ma molto più di me, che sono due anni che ancora non mi pagano. Io ho sempre pagato un giorno prima della scadenza, mai il giorno dopo. Non c'è un ridimensionamento, una semplice presa di coscienza che il budget va rivisto altrimenti fai fallire il Napoli. Se vuoi riportare il Napoli sul giusto binario devi tagliare le spese eccessive".
Basta vendere un giocare per risanare il bilancio?
"Forse non basterà venderne uno solo. Forse bisognerà vendere quei calciatori che hanno aumentato a dismisura la loro parte salariale, quella che il Napoli non può pagare. Forse due acquisti non avrei dovuti farli, dovevo dire 'Aurelio stai calmo, tanto c'è il Covid ed il campionato non conta nulla, congelando tutto'. Da ottimista quale sono, ho investito troppi soldi e mentre io investivo dall'altra parte mi dicevano hai un contratto per cinque anni ma non lo possiamo rispettare.
Se torni indietro alla sera di Verona-Napoli cosa fai?
"Verona-Napoli? A un certo punto, viste alcune partite dove il mister non si sentiva nella forma perfetta e visto che tutti gli interlocutori televisivi erano ex colleghi che lui conosceva, ho preferito evitare che si speculasse su alcuni calciatori e sulla società. Ho preferito mettere il silenzio stampa, visto che la mia intenzione era andare avanti fino alla fine della stagione. Convocai una riunione con il medico Lombardo, l'amministratore delegato e tutta la squadra dicendo 'Vi potrei pagare in ritardo, invece vi pago in anticipo lo stipendio di gennaio. Però vi dico l'allenatore rimane, quindi non fate storie. Poi ho detto Rino, tu resta che ti devo dire alcune cose.
Io non ho mai voluto esonerare Gattuso, l'ho visto dolente con degli occhiali e non presente effettivamente in panchina. Ad un certo punto mi son dovuto preoccupare, se magari la situazione poteva precipitare e diventasse necessario intervenire. Benitez? Noi ci sentiamo sempre, di lui mi piace sempre il suo modo inglese di organizzare il lavoro. La prima volta che parlammo di giocatori lui mi fece una lista, gli dissi che non era possibile comprarli perchè servivano 300 milioni. Mi presento una seconda lista, ma anche quella era troppo cara. Lui, invece di mandarmi a quel paese, non si scompose e mi presentò una terza lista e qualcuno di quei calciatori è ancora con noi".
Non ho mai pensato di confermare Gattuso?
"Avevo preparato prima della gara, perchè credevo che sarebbe andato in Champions, un ringraziamento per Gattuso per il raggiungimento della Champions. Dopo il pareggio col Verona, abbiamo snellito la comunicazione, ringraziando Gattuso con un tweet per il lavoro svolto. Ho sentito dire in televisione che non era accettabile fare così, in realtà io sarei potuto essere molto inquieto. In realtà io avevo già scelto di smettere con Gattuso già nell'estate precedente, l'avevo preso per tamponare l'uscita di scena di Ancelotti. Anche se avesse vinto il campionato, la sua mission a Napoli si sarebbe conclusa. Con Mendes abbiamo parlato a lungo del rinnovo di Gattuso, ma non ci siamo trovati in linea. Avevamo firmato due righe, ma poi quando queste due righe vanno a finire in mano agli estensori legali, le due righe diventano ventisette. Poi Gattuso non si è sentito bene ed io ho sentito Spalletti, ed anche questo mi è stato rimproverato. Poi si è ripreso molto bene, ma questa sperequazione tra gare positive e non mi ha fatto capire che era arrivato il momento di interrompere la collaborazione".
Su chi farà il tifo tra Insigne e Mertens in Italia-Belgio?
"Che domande, per Insigne! Gioca nell'Italia".
Pensa che otterrà mai una spiegazione dalla squadra su Napoli-Verona?
"Non voglio fare dietrologia, perchè sono tutti come se fossero miei figli. È chiaro che in una cena a Dimaro, è una conversazione che intratterrò e vorrò ottenere delle risposte da loro".
Quanti calciatori potrebbero andare via in questa sessione di mercato?
Bisogna capire con l'allenatore cosa sostituire e cosa non sostituire. Solo allora vedremo se il mercato ti permetterà di operare in entrata e in uscita. Ho appuntamento con Spalletti venerdì, lui inizia il contratto con noi il 1 luglio".
Resisterebbe a delle proposte indecenti?
"Proposte indecenti? Magari arrivassero. Nessuno è incedibile per delle proposte appropriate".
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