
Anita Capasso
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni, nella conferenza stampa a Palazzo San Giacomo, in occasione della cerimonia di omaggio della statuina di Diego Armando Maradona:
"Giochiamoci il campionato, siamo al terzo posto e mancano ancora due partite. E' stato il campionato più "cazz..." degli ultimi vent'anni.Mi fate sempre molto divertire perché vi volete vestire sempre con i panni dell'imprenditore o dell'allenatore. L'allenatore è un dipendente di grandissima carica. Non l'ho preso qui per fare 'Bubusettete' ma l'ho preso perché è il signor Spalletti. Gli ho fatto un contratto di due anni più un altro con opzione a mio favore. Il Napoli ha 83 milioni di tifosi nel mondo occidentale ed è difficile interagire con tutti.
Voi dite sempre che non siamo organizzati, che manca Tizio, manca Caio. Si vede che molti vogliono farsi assumere e quindi vi spingono, vi danno dei gettoni di presenza per dire cose che non stanno né in cielo né in terra. 'De Laurentiis ha una gestione padronale, da padre padrone', si dice. Ma io mi interesso delle mie cose, anche nei film, nelle serie tv, nelle sale cinematografiche. Sono connesso in video anche con l'America sempre perché ci sono 350 dipendenti lì che stanno lavorando a una cosa mia, è normale che mi interessi. Ogni tanto leggo qualcuno, a cui forse non gli gira bene, che dice delle cose che non stanno né in cielo né in terra.
Spalletti sta lì. Si è fatto una casa? No. E' lui che deve sentire che Partenope sta sulla sua testa e sulla sua anima. C'è una bellissima canzone di Gianna Nannini che parla dell'anima. Se lui a un certo punto sentirà che questa anima sua si è tinta di azzurro non ne potrà fare a meno. E' come il caffè. Al mattino la prima cosa a cui pensi è il caffè e se il caffè fa schifo ti arrabbi pure, no? Lasciamolo lavorare. Io per 8 mesi non ho voluto rilasciare dichiarazioni perché anche per me c'era la necessità di conoscere l'allenatore e l'uomo. Secondo me l'allenatore è formidabile e l'uomo è serio, per cui nulla da obiettare. Sono due cose che mi fanno dire 'Aurelio, anche questa volta hai fatto centro!'.
Ho capito una cosa molto semplice: devo spostare la Filmauro a Napoli e almeno tre volte a settimane devo stare lì un paio d'ore per intervenire laddove c'è un minimo di non-sentiment che può partire da un reparto, da un calciatore, da una situazione familiare, da un gruppo-allenamento. perché questi hanno mogli, famiglie, figli. Spalletti stesso ha una bambina e una moglie che vivono a Milano. Non è una situazione semplice, non sono marionette ma persone con problemi, sentimenti e famiglie. Per voi esiste solo il calcio, gli altri si portano dietro anche altro. Ci sono problemi di cui voi non vi fate mai carico, gli altri sì".
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