Cinema
Carla De Felice
05 febbraio 2016 17:36
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Casalnuovo: nuova edizione di Sguardi ostinati. Intervista ad Angelo La Pietra
La rassegna quest'anno è in programma dall'8 febbraio all'11 aprile al Magic Vision di Casalnuovo.
CASALNUOVO - Finalmente manca poco alla nuova edizione di Sguardi Ostinati, la rassegna cinematografica gioia di tutti i cinefili della provincia napoletana. Come da tradizione, ogni lunedì, il Multisala Magic Vision di Casalnuovo diventerà il paradiso per gli appassionati della settima arte che avranno l'opportunità di vedere sul grande schermo film difficili da reperire altrove. Una delle caratteristiche più amate della rassegna, infatti, è l’accurata scelta della programmazione cinematografica, che cerca sempre di dare spazio a film che purtroppo non vengono proiettati in altre sale. Una kermesse unica, organizzata con tanto impegno e lavoro dall’associazione TARE (Terapie artistiche per ricoveri Emozionali).
Sguardi Ostinati si svolge quest'anno dall'8 febbraio all'11 aprile ed apre con uno dei film più attesi del momento: "The Hateful Eight", l'ultimo film del regista kult Quentin Tarantino. Ma non solo. In programma ci sono molti altri film interessanti, come Francofonia di Sokurov, Il figlio di Saul di Laszlo Nemes (candidato agli Oscar come miglior film straniero), Ave Cesare dei Fratelli Coen e tanti altri. Due proiezioni saranno dedicate anche a Yasujiro Ozu, uno dei mostri sacri della cinematografia mondiale.
Ho fatto allora qualche domanda ad Angelo La Pietra, uno degli organizzatori di Sguardi ostinati della prima ora, che mi ha raccontato qualcosa in più sulla storia e sulla filosofia che si nasconde dietro questa interessante rassegna.
1. Angelo dove è nata l’idea di organizzare Sguardi ostinati?
"La rassegna nasce 13 anni fa, ma era in cantiere già da tre anni. Un gruppo di amici, appassionati di cinema, che abitano in provincia, stanchi di doversi spostare tra Napoli e Roma per appagare quello che per loro è un bisogno primario, decidono di dichiarare guerra all’industria della grande distribuzione cinematografica, e si convincono che è arrivato il tempo che la montagna vada da Maometto…
Lavoravo già dal 98 come operatore culturale di Cinema e Teatro e avevo avuto qualche anno dopo i primi contatti con il cinema Magic Vision, struttura appena nata, alla quale proposi il progetto. Per inesperienza o lungimiranza, accettarono e così nacque Sguardi Ostinati.
I primi due anni c’erano solo parenti e amici obbligati a partecipare, dal terzo iniziarono ad arrivare anche gli appassionati."
2. Quali sono le difficoltà che incontra un organizzatore di una rassegna cinematografica così raffinata in un territorio dominato dalla cultura dei multisala?
"Le difficoltà sono innanzitutto di natura tecnica, ma queste non sono legate al territorio o comunque lo sono marginalmente
Alcuni film non avendo agenti di zona che si occupano della distribuzione, sono più difficili da reperire e lavorando fino a due anni fa con pellicole 35 mm di cui erano state stampate solo 2/3 copie da far girare su tutto il territorio nazionale, le cose si complicavano notevolmente. Mi ricordo che un anno per il film “Madre e figlio” di Sokurov, venne fatto un collage tra le due sole pellicole esistenti, perché presentavano entrambe spezzoni di film troppo rovinati. Il passaggio da analogico a digitale ha semplificato il tutto ma allo stesso tempo ne ha assottigliato lo spessore romantico… (va bè questo è un altro discorso.)
Le difficoltà maggiori sono sicuramente legate alla mentalità di provincia ma è questo il motivo scatenante che ha fatto nascere questa manifestazione. Sguardi Ostinati ha ragione di esistere qui, non sarebbe necessaria altrove o comunque in un territorio con problematiche differenti. Il Magic Vision durante il periodo di Sguardi Ostinati e del Video Maker Film Festival è l’unico vero presidio culturale di una città di 50000 abitanti e di una provincia che ne conta diverse centinaia di migliaia."
3. Qual è il criterio principale nella scelta dei film da inserire nella vostra programmazione?
"La scelta avviene in maniera molto naturale e segue un criterio molto semplice legato ai film di autori contemporanei che noi (e non solo noi…), reputiamo molto interessanti, prodotti negli ultimi due anni. Poi ci sono delle eccezioni come quest’anno, con l’inserimento in rassegna dei due film di Ozu dovuto al fatto che recentemente la Cineteca di Bologna ha restaurato questi due capolavori riversandoli in digitale. Non potevamo farci sfuggire questa occasione.
Poi, spesso capita, che più che sceglierli, veniamo scelti. È il caso di “From what is before” di Lav Diaz, in programmazione l’anno scorso. Vincitore del Pardo d’oro a Locarno l’edizione scorsa, eravamo convinti che finalmente un suo film venisse distribuito in Italia. Quando ci siamo resi conto che non sarebbe successo, l’Ostinazione ha prevalso e il film ha preteso di essere proiettato. Così è capitato con film di Tsai Ming Liang, Hou Hsiao Hsien, Bresson, etc.."
4. Come reagisce normalmente il pubblico durante i vostri film?
"Il nostro non è un pubblico eterogeneo. Noi, per gioco, ci definiamo l’avanguardia Ostinata e dividiamo il pubblico in Ostinati, quelli in corso di Ostinazione, borghesi infiltrati e radical chic.
Le reazioni sono molto diverse tra loro, e la cosa non ci preoccupa particolarmente. Pensiamo che il processo di Ostinazione sia lungo e personale. Quello invece che ci interessa di più è l’approccio alle opere proiettate. Il nostro più acerrimo nemico è la superficialità con cui alcuni spettatori si pongono nei confronti dell’opera. Si può essere diffidenti ma non superficiali. Questa è una battaglia fondamentale per riuscire a vincere la guerra."
Ringraziamo Angelo e ricordiamo che gli spettacoli cominciano alle ore 21:00. Ogni film sarà preceduto dalla proiezione di un cortometraggio scelto tra i migliori partecipanti alla quarta edizione del VideoMaker Film Festival. Per visionare il programma completo della manifestazione, il costo di biglietti e abbonamenti consultare il sito:
www.sguardiostinati.it
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