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Manifestazioni Redazione 21 marzo 2018 22:48 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
NOLA - Nell' epoca della post-modernità c'è ancora spazio per il latino e per i suoi appassionati? L'indubbia risposta è sì e difatti il liceo G. Carducci di Nola ha indetto la prima edizione del Certamen Nolanum, un'interessante iniziativa volta a valorizzare il territorio e le sue eccellenze, iniziativa presentata lo scorso 17 marzo nella biblioteca dell'istituto.
Alla presentazione, sono intervenuti autorevoli personalità della cultura e della politica, tra cui il direttore generale USR Campania-Luisa Franzese-il rettore della Federico II-Gaetano Manfredi-il prorettore-Arturo De Vivo-i docenti organizzatori del dipartimento di lettere classiche-Marisa Squillante, Eduardo Federico, Claudio Bongiovanni-i sindaci di Nola e Casamarciano-Geremia Biancardi e Andrea Manzi- ed infine a concludere il tutto, la giornalista de Il Mattino Titta Fiore. L'incontro, moderato dalla prof.ssa Squillante, si è aperto con le parole della dirigente Assunta Compagnone, ben lieta di un' “iniziativa che faccia conoscere il nostro territorio in tutt'Italia”, “un'opportunità-dice Biancardi - che faccia crescere sia il territorio sia i giovani” e difatti “dal confronto-dice la dott.ssa Franzese-si crea appartenenza e soltanto la conoscenza del territorio permette di valorizzarne le eccellenze”. Tuttavia i giovani che, sono per il prof. Manfredi “custodi del passato e interpreti del futuro”, “vengono poco ascoltati dalla società, e cosi si trovano ad essere vittima di un malessere e di un oscurantismo che è possibile solo combattere con le armi della cultura” sostiene Manzi.
Ma ciò che contraddistingue questo Certamen, dice il prof. De Vivo, è il fatto che “esso non è dedicato ad un autore in particolare, bensì ad una tematica; esso è una sana competizione tra eccellenze ,che deve sollecitare l'interesse sui più svariati autori della cultura latina”.
A ritornare sui giovani e sul profondo legame che li lega al territorio è la prof.ssa Squillante che, dopo aver ricordato quanto il territorio di Nola fosse caro alle popolazioni passate, elogia i nolani definendoli “accoglienti e pronti al confronto”, soffermandosi soprattutto sugli allievi che sono “molto in gamba, parecchio seguiti e che hanno una voglia di migliorare e di crescere”; una crescita che è solo possibile grazie a “queste iniziative che rappresentano uno sguardo al futuro, per nulla passatiste e che permettono di rafforzare i protagonisti del presente e del futuro, in un'epoca in cui l'individuo si afferma sempre più sull'altro” afferma il prof. Bongiovanni. La giornalista Titta Fiore termina l'incontro e si concentra sul valore dei classici, “per me lo studio dei classici ha significato un percorso di crescita e rafforzamento, perché offre un ampio ventaglio di ciò che siamo e ciò che saremo. Il latino e il greco, per me più importanti della matematica, mi hanno aiutato a non aver paura, ad affrontare il difficile mondo del lavoro e del giornalismo.” Dunque ben vengano iniziative del genere che ci fanno comprendere quanto attuale sia lo studio del latino nell'epoca “liquida” della post-modernità.
Francesco Di Palma
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